Nuovo rapporto: dopo 25 anni il regime cinese continua la persecuzione al Falun Gong

Il Partito Comunista Cinese (PCC) considera lo sradicamento del Falun Gong come un obiettivo cruciale. Questo, sebbene siano passati 25 anni dall’inizio della violenta campagna di persecuzione contro il gruppo spirituale. Questa priorità si manifesta con campagne di detenzione di massa e azioni di propaganda anti-Falun Gong. Lo dimostra una recente inchiesta pubblicata oggi dal Falun Dafa Information Center.

L’inchiesta — intitolata “Falun Gong: 25 anni di persecuzione, 25 anni di troppo” — esamina lo stato attuale della soppressione del Falun Gong da parte del PCC. Identifica le tendenze emergenti e le tattiche chiave che il regime mette in atto e mette in luce quali siano state le recenti azioni internazionali rispetto ad una delle più grandi crisi umanitarie nella Cina di oggi.

L’inchiesta utilizza come fonti documenti interni del governo cinese, siti web e discorsi ufficiali. Il risultato: per il PCC il Falun Gong rimane un obiettivo chiave da sopprimere. Gli alti funzionari danno istruzioni ai propri subordinati di intensificare gli attacchi ai praticanti, sia in Cina che all’estero.

“Nel 1999, il Partito Comunista Cinese ha lanciato una massiccia campagna di persecuzione contro decine di milioni di persone che cercavano semplicemente di migliorare la propria salute, vivere una vita più spirituale e abbracciare i principi fondamentali di Verità, Compassione e Tolleranza”, afferma Levi Browde, direttore esecutivo del Falun Dafa Information Center e uno degli autori dell’inchiesta. “Mentre ci avviciniamo ai 25 anni di questa crociata, il regime cinese ha raddoppiato i suoi sforzi per ‘sradicare’ il Falun Gong in Cina e per attaccare il Falun Gong all’estero, specialmente negli Stati Uniti”.

Oltre a documenti provenienti dal governo cinese, l’inchiesta si basa su testimonianze di rifugiati, studi accademici, reportage di gruppi per i diritti umani e racconti di prima mano trasmessi dalla Cina al sito web Minghui.org. Questi ultimi dimostrano come i praticanti del Falun Gong continuino ad essere detenuti in massa, con migliaia di persone arrestate dal gennaio 2022. Centinaia hanno subito l’arresto tramite strumenti di sorveglianza. I praticanti sono stati individuati mentre condividevano con altre persone informazioni altrimenti censurate sul Falun Gong, sul PCC o sulle violazioni dei diritti umani.

Dal 2022, oltre 1.700 praticanti del Falun Gong hanno subito condanne in seguito a processi farsa. Le sentenze arrivano fino a 15 anni di prigione. Una volta detenute, queste persone sono spesso sottoposte a brutali forme di tortura e talvolta uccise. Il numero di morti documentate ha raggiunto la cifra di 5.069 nel maggio 2024, con oltre 360 praticanti uccisi dal gennaio 2022.

Nuove ricerche e recenti testimonianze di sopravvissuti si aggiungono alle prove raccolte in precedenza. Dimostrano che i praticanti del Falun Gong sono stati e continuano a essere uccisi affinché i loro organi possano essere utilizzati per rifornire l’industria cinese dei trapianti di organi.

Mentre sfrutta i prigionieri del Falun Gong, il PCC investe ingenti risorse per demonizzare la pratica spirituale e reclutare cittadini cinesi per contribuire alla persecuzione. Questi sforzi includono una campagna nazionale lanciata nel 2023 utilizzando l’onnipresente applicazione WeChat. L’obiettivo è diffondere falsità sul Falun Gong e raccogliere firme per una petizione online, anche tra i bambini che vanno a scuola. I governi locali di diverse province cinesi hanno offerto ricompense monetarie che raggiungono le migliaia di euro a coloro che denunciano i propri vicini che praticano il Falun Gong, o che diffondono informazioni sulla pratica o sulla brutalità del PCC.

“Attraverso queste nuove iniziative, il regime ammette implicitamente una realtà imbarazzante: i suoi sforzi per eliminare il Falun Gong sono categoricamente falliti”, afferma Browde. “Al contrario, la campagna repressiva ha galvanizzato decine di milioni di persone comuni che sono diventate attivisti di base per i diritti umani e la libertà di informazione”.

Rafforzare la “Lotta all’estero”

Nei 25 anni passati, la persecuzione del PCC nei confronti dei praticanti del Falun Gong non si è limitata alla Cina. Il regime è anche impegnato in una vasta campagna di repressione transnazionale che comprende aggressioni fisiche, pressioni diplomatiche e coercizione economica. Queste azioni prendono di mira sia i singoli praticanti che realtà come Shen Yun Performing Arts. Shen yun è una compagnia di danza classica cinese, molti dei cui artisti praticano il Falun Gong.

La propaganda utilizzata per demonizzare il Falun Gong all’interno della Cina è stata spinta dal regime cinese all’estero in modo aggressivo, anche su piattaforme di social media. I principali mezzi di comunicazione occidentali hanno persino ripetuto le falsità del PCC sul Falun Gong.

“Mentre i praticanti del Falun Gong continuano a subire una persecuzione mortale, l’uso della propaganda da parte del PCC all’interno della Cina, e a livello internazionale, è uno strumento sofisticato e inquietantemente efficace”, afferma Browde. “Sembra che il regime cinese stia investendo maggiori risorse in questo aspetto della sua campagna anti-Falun Gong, per cui è fondamentale che la comunità internazionale si renda conto di questi tentativi, per evitare che il PCC riesca a ostacolare azioni concrete per fermare la persecuzione e salvare vite umane”.

Nonostante gli sforzi del regime per attaccare il supporto internazionale a favore del Falun Gong, l’inchiesta rileva che le risposte internazionali per contrastare la persecuzione stanno avanzando. L’inchiesta evidenzia le espressioni di sostegno offerte alle vittime del Falun Gong da parte di funzionari governativi di numerosi Paesi e di tutte le tendenze politiche. Riconosce anche i recenti progressi politici compiuti negli Stati Uniti, in Europa e nell’area Asia-Pacifico. Tra questi figurano l’imposizione di sanzioni ai funzionari cinesi e l’adozione di leggi che portino a fermare il coinvolgimento negli abusi sui trapianti di organi. Sono stati inoltre avviati procedimenti giudiziari nei confronti di persone coinvolte nella repressione transnazionale contro i praticanti del Falun Gong.

L’inchiesta presenta raccomandazioni dettagliate, dirette ai responsabili politici, alla società civile negli Stati Uniti e in altre democrazie. Il focus è sul come contrastare ulteriormente la persecuzione contro il Falun Gong da parte del PCC in Cina e all’estero, che continua con violenza da 25 lunghi anni.

Puoi leggere  qui l’inchiesta originale in lingua inglese

Per intervistare gli autori dell’inchiesta o richiedere un appuntamento personale scrivi a [email protected]

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