Propaganda cinese in occidente

Gli attacchi di Pechino prendono di mira la coscienza dei funzionari pubblici, delle organizzazioni e dei sostenitori del Falun Gong in Occidente, con l'obiettivo di emarginare il Falun Gong in tutto il mondo.

Quando il Partito Comunista Cinese (PCC) ha iniziato la sua campagna di persecuzione contro il Falun Gong nel luglio 1999, le autorità cinesi hanno messo in chiaro che i praticanti del Falun Gong non erano al sicuro da nessuna parte. A quel tempo Gail Rachlin svolgeva il ruolo di portavoce del Falun Gong negli Stati Uniti, in modo volontario. A partire dal 1999, agenti cinesi hanno fatto irruzione nel suo appartamento di New York per ben cinque volte, fatti che sono stati documentati dalla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti.

Ma il tentativo del PCC di fermare il Falun Gong fuori dalla Cina non si limita ai praticanti del Falun Gong.

Le autorità cinesi hanno usato le ambasciate e i consolati per portare avanti una campagna sistematica di pressione contro funzionari governativi, organizzazioni e persino normali cittadini che esprimono sostegno ai praticanti del Falun Gong. Nessun obiettivo è troppo grande o troppo piccolo.

Il Fronte Unito utilizza la diaspora cinese all’estero, compresi gli studenti, gli uomini d’affari, i media e i cosiddetti gruppi comunitari cinesi, per influenzare, manipolare e fare pressione sui cittadini stranieri, sui politici e sugli uomini di affari affinché seguano la linea del Partito riguardo al Falun Gong. -Chen Yonglin, ex diplomatico cinese che ha disertato nel 2005.

Nel novembre 2000, Stan Bogosian, sindaco della città di Saratoga, in California, ha emesso un proclama in onore del contributo del Falun Gong alla comunità. Il consolato cinese ha scritto al sindaco e lo ha esortato a ritirare la risoluzione. Funzionari locali in tutti gli Stati Uniti hanno riferito di simili tattiche di pressione da parte dei diplomatici cinesi.

Lo scopo delle azioni del PCC è chiaro: per esportare la persecuzione contro il Falun Gong all’estero, devono convincere i funzionari e le organizzazioni straniere a conformarsi alle loro politiche oppressive. In un momento in cui le democrazie occidentali si stanno svegliando e stanno riconoscendo le campagne di propaganda del PCC all’interno dei propri confini, è fondamentale esaminare come il regime cinese abbia ripetutamente violato le regole della diplomazia per colpire i praticanti del Falun Gong, e i loro sostenitori, in altri Paesi.

Diplomatico cinese espone un complotto globale contro il Falun Gong

Chen Yonglin, ex primo segretario del Consolato cinese a Sydney, in Australia, è stato il primo ufficiale cinese a rivelare la portata delle azioni del PCC. Chen ha disertato in Australia nel 2005. Ha testimoniato davanti al Congresso degli Stati Uniti, affermando che la massima priorità di ogni consolato e ambasciata cinese nel mondo è quella di “fare guerra” al Falun Gong fuori dalla Cina in modo sistematico.

Chen ha testimoniato che ogni consolato e ambasciata ha al suo interno un “Gruppo speciale anti-Falun Gong” che lavora a stretto contatto con il Dipartimento di lavoro del Fronte Unito, un’organizzazione del PCC. Il Fronte Unito utilizza la diaspora cinese all’estero, compresi gli studenti, gli uomini d’affari, i media e i cosiddetti “gruppi della comunità cinese”, per influenzare, manipolare e fare pressione sui cittadini stranieri, sui politici e sui dirigenti d’azienda affinché seguano la linea del partito sul Falun Gong. 

Chen ha reso noto come ogni consolato cinese e ambasciata utilizzi diverse tattiche per bloccare qualsiasi supporto verso il Falun Gong.

Tra queste:

  • DIFFONDENDO PROPAGANDA contro il Falun Gong nei vari Paesi, per demonizzare il Falun Gong;
  • FINANZIANDO E CONTROLLANDO pubblicazioni in lingua cinese, distribuite all’interno delle comunità cinesi locali;
  • USANDO IMMIGRATI CINESI e studenti per monitorare le attività del Falun Gong nelle comunità locali e nei campus;
  • FACENDO PRESSIONE SUI FUNZIONARI LOCALI con minacce o incentivi economici. Questo include l’invio di lettere in cui si chiede ai funzionari di non sostenere il Falun Gong e di escludere coloro che praticano il Falun Gong da tutte le attività civiche, comprese le parate, le celebrazioni delle festività, le conferenze stampa e gli eventi accademici. 
Il presidente del CASRECH (Camera dei supermercati e dei ristoranti self-service di proprietà di cinesi residenti in Argentina) minaccia un praticante del Falun Gong a Buenos Aires, Argentina, il 19 luglio 2014. Membri di associazioni cinesi locali hanno attaccato i praticanti del Falun Gong che protestavano contro la visita del capo di Stato cinese Xi Jinping.

Quelli che seguono sono solo alcuni degli innumerevoli casi che si sono verificati negli ultimi 20 anni. 

Consigliere comunale monitorato e minacciato

John Hugh, consigliere comunale cinese-australiano di Parramatta, un sobborgo di Sydney, in Australia, doveva recarsi in Cina nel 2014 come parte di una delegazione governativa. Ma, come riportato dal giornale The Australian, prima del suo viaggio, il signor Hugh è stato invitato al consolato cinese, dove gli è stato chiesto riguardo ai suoi rapporti considerati amichevole con il Falun Gong. I funzionari cinesi gli hanno chiesto di non andare a vedere una performance di Shen Yun Performing Arts, uno spettacolo di danza classica cinese presentato dai praticanti locali del Falun Gong. Il signor Hugh si è rifiutato di assecondare le richieste del consolato cinese.

I funzionari del Consolato hanno quindi parlato con il sindaco di Parramatta per esprimere le loro preoccupazioni sul signor Hugh. Hanno mostrato documenti che dimostrano come stessero monitorando il signor Hugh agli eventi del Falun Gong e hanno chiesto che fosse rimosso dalla delegazione. Il sindaco si è rifiutato di obbedire.

Hugh è stato convocato dal consolato cinese una seconda volta. In quella occasione gli è stato chiesto di firmare una dichiarazione in cui si impegnava a non sostenere il Falun Gong, a non guardare Shen Yun e a non partecipare a eventi nei quali veniva esposto il prelievo di organi da praticanti del Falun Gong messo in atto dal PCC in Cina. Hugh si è nuovamente rifiutato. Alla fine, ha ricevuto il visto e la delegazione è andata in Cina senza incidenti.

Risoluzione dello Stato della California bloccata dopo aver ricevuto minacce

Secondo un rapporto di Freedom House, il 29 agosto 2017 la commissione giudiziaria del Senato dello Stato della California aveva approvato all’unanimità una risoluzione che condannava la persecuzione contro il Falun Gong da parte del PCC. Ma il 1° settembre, il Senato dello Stato ha inaspettatamente votato per rimandare la risoluzione alla commissione per il regolamento, bloccandone sostanzialmente il voto. 

Il motivo? Una serie di lettere inviate dal Consolato cinese di San Francisco ai membri del Parlamento della California. Il testo minacciava che l’approvazione della risoluzione “potrebbe danneggiare profondamente le relazioni di cooperazione tra lo Stato della California e la Cina” e “sabotare l’amicizia… tra la California e la Cina”.

Sindaco canadese cambia idea dopo viaggio in Cina

Nel maggio 2010, il giornale The Ottawa Citizen ha riferito che Larry O’Brien, sindaco di Ottawa, si è rifiutato di emettere una proclamazione per riconoscere la Giornata della Falun Dafa, come aveva fatto negli anni precedenti, perché ha detto di aver “preso un impegno”. Questo è avvenuto dopo che era rientrato da un viaggio d’affari in Cina.

I rappresentanti del gruppo locale del Falun Gong sono poi venuti a conoscenza del fatto che il signor O’Brien aveva cambiato idea a causa di una richiesta del sindaco di Pechino, durante la sua visita in Cina. Il Consiglio comunale di Ottawa ha poi scavalcato il sindaco per emettere una proclamazione per la Giornata della Falun Dafa. 

Funzionari governativi in Nuova Zelanda, Australia, Canada, Stati Uniti e in Europa hanno espresso preoccupazione per l’interferenza dei funzionari cinesi nei loro Paesi.

Il Congresso degli Stati Uniti chiede a Pechino di fermare le interferenze sul suolo straniero

Nel 2004, la risoluzione numero 304 (H.CON.RES.304) del Congresso degli Stati Uniti è stata approvata all’unanimità. La risoluzione afferma che affiliati al PCC hanno “esercitato pressioni sui funzionari locali negli Stati Uniti, affinché rifiutassero o ritirassero il loro sostegno al gruppo spirituale Falun Gong”. 

La risoluzione chiedeva al governo cinese di “smettere di interferire nell’esercizio delle libertà religiose e politiche negli Stati Uniti, come il diritto di praticare il Falun Gong; cessare di usare le missioni diplomatiche negli Stati Uniti per diffondere falsità sul Falun Gong; rilasciare i prigionieri di coscienza; [e] porre fine alle molestie, agli arresti, agli abusi fisici e agli imprigionamenti”.

Funzionari cinesi prendono di mira i teatri negli Stati Uniti, in Europa e in altri luoghi

Secondo quanto riportato da The Epoch Times, nel gennaio 2019 Lu Fan, ambasciatore cinese in Spagna, ha ammesso in una telefonata registrata di aver incontrato personalmente il direttore generale del Teatro Reale di Madrid, con lo scopo di spingerlo a cancellare uno spettacolo di Shen Yun Performing Arts. Altrimenti avrebbe rischiato di perdere opportunità di fare affari in Cina. Lu si è vantato al telefono di aver escogitato un piano per far sì che il teatro usasse “motivi tecnici”, come copertura. Il teatro ha in effetti cancellato lo spettacolo, nonostante il contratto fosse già stato firmato.

Nel 2016, il teatro KBS Hall di Seoul, in Corea del Sud, ha cancellato quattro spettacoli di Shen Yun. Gli organizzatori locali dello spettacolo si sono rivolti a un tribunale di Seoul. Il giudice ha esaminato il caso e ha deciso che le argomentazioni per la cancellazione di Shen Yun non erano valide e che Shen Yun doveva essere autorizzato a esibirsi.

Tuttavia, appena due giorni prima degli spettacoli, lo stesso giudice ha ribaltato la sua precedente decisione e ha emesso una sentenza che annullava gli spettacoli. La nuova sentenza citava le minacce dell’ambasciata cinese alla Korea Broadcasting System (KBS), proprietaria del teatro. Il tribunale ha affermato che la Cina si sarebbe potuta vendicare, impedendo alla KBS di trasmettere i suoi programmi in Cina, il che avrebbe provocato pesanti perdite finanziarie per la KBS.

Sotto la pressione del regime comunista cinese, l’indipendenza giudiziaria, lo stato di diritto e la democrazia della Corea del Sud sono stati macchiati. 

In tutto il mondo teatri hanno riferito di tentativi simili da parte di funzionari cinesi: impedire a Shen Yun di esibirsi. 

Tra questi: Australia, Germania, Grecia, Danimarca, Svezia, Finlandia, Bruxelles, Italia, Regno Unito, Irlanda, Paesi Bassi, Russia, Ucraina, Romania, Repubblica Ceca, Israele, Nuova Zelanda, Moldavia, Argentina, Hong Kong, Tailandia, Vietnam, Canada e città degli Stati Uniti 

I diplomatici cinesi hanno anche inviato lettere a funzionari governativi e organizzazioni locali, spingendoli a non partecipare agli spettacoli di Shen Yun.

False email dirette ai funzionari occidentali

Per dare ulteriore impulso alla campagna di diffamazione contro il Falun Gong, il PCC ha messo in atto un’elaborata campagna di email, con lo scopo di manipolare i funzionari occidentali. Sono state inviate email bizzarre, offensive e talvolta minacciose da persone che si spacciavano per praticanti del Falun Gong, nel tentativo di screditare il Falun Gong. Utilizzando gli indirizzi IP è stato possibile risalire alla loro provenienza: la Cina.

Una email inviata nel gennaio 2011 all’ufficio di un senatore degli Stati Uniti, sosteneva di provenire da un portavoce del Falun Gong. Dopo una breve introduzione in cui si ringraziava il senatore per il suo sostegno, il messaggio presentava una serie di richieste insolite, tra cui quella che il senatore e la sua famiglia praticassero apertamente il Falun Gong. Si concludeva poi con la minaccia che, se le richieste non fossero state soddisfatte, i praticanti del Falun Gong si sarebbero mobilitati per garantire che il senatore non venisse rieletto. L’email proveniva da un indirizzo IP nella Provincia di Hubei, in Cina.

Dopo il terremoto di Christchurch nel 2011, i parlamentari in Nuova Zelanda hanno ricevuto delle email, da qualcuno che si spacciava per un praticante del Falun Gong. Le email affermavano che le 159 persone morte “hanno avuto ciò che si meritavano”. Cathy Casey, consigliere comunale di Auckland, ha capito che le email fossero una bufala, e le ha definite “scioccanti” e “riprovevoli”. 

John Hugh, consigliere comunale di Parramatta, in Australia, ha ricevuto un’email sospetta da tale “Amanda Chin”, che affermava, falsamente, di essere una praticante del Falun Gong, chiedendogli di partecipare a un evento. Quando ha risposto che non poteva partecipare, Amanda gli ha scritto: “STUPIDO! Questa era l’ultima possibilità per te di essere salvato. Ad attenderti ci sarà una COMPLETA ELIMINAZIONE!”.

In Canada, ogni anno, vengono inviate ai membri del parlamento una serie di email simili, in occasione delle celebrazioni annuali della Falun Dafa. Le email sembrano invitare i parlamentari a partecipare agli eventi, ma poi si trasformano in bizzarre minacce. 

Judy Sgro, co-presidente del gruppo Canadian Parliamentary Friends of Falun Gong [Parlamentari canadesi amici del Falun Gong], è tra i tanti parlamentari che hanno ricevuto ripetutamente questo tipo di messaggi. Nel 2018 una email conteneva una foto della stessa Sgro, aggiunta sopra uno sfondo inappropriato. Il messaggio diceva che la foto sarebbe stata affissa ovunque per dimostrare il suo sostegno al Falun Gong. “È davvero un tentativo di denigrare i praticanti del Falun Gong”, ha detto la Sgro.

Attacchi violenti al Falun Gong a New York

Edmond Erh, residente a Flushing, viene aggredito mentre fa il volontario per il Global Service Center for Quitting the Chinese Communist Party (Centro globale per dimettersi del Partito Comunista Cinese) a Flushing, New York, il 10 luglio 2008. I praticanti del Falun Gong sono stati ripetutamente attaccati da persone cinesi vicine al PCC. Flushing è un quartiere a larga maggioranza cinese del Queens.

Nella primavera e nell’estate del 2008, i praticanti del Falun Gong di New York sono stati bersaglio di violenze prolungate a Flushing, un quartiere a maggioranza cinese, nel quartiere del Queens. Secondo quanto riferito, folle di cinesi hanno circondato, offeso, preso a pugni, aggredito e lanciato sassi contro i praticanti del Falun Gong. Il tutto ha portato a numerosi arresti. 

Peng Keyu, console generale cinese a New York, è stato registrato segretamente mentre diceva di aver “incoraggiato” le cosiddette organizzazioni comunitarie cinesi, che operano sotto il Dipartimento del Lavoro del Fronte Unito del PCC, ad attaccare i praticanti del Falun Gong. I legislatori statunitensi hanno citato questi attacchi come una chiara violazione del diritto alla libertà religiosa negli Stati Uniti. 

Ancora oggi, i praticanti del Falun Gong di Flushing subiscono quotidianamente discriminazioni, molestie, minacce di morte e violenze, nel tentativo di esercitare semplicemente la propria libertà di credo e di parola. 

Nel 2015, è stata intentata una causa contro un’organizzazione del Queens chiamata “Chinese Anti-Cult World Alliance” [Alleanza mondiale cinese contro i culti] per aver intimidito e minacciato di morte i praticanti del Falun Gong a New York. La causa descrive come la l’associazione sia di fatto un’estensione operante all’estero di un’organizzazione simile del Partito Comunista Cinese. Tale organizzazione lavora a stretto contatto con l’Ufficio 610, un ramo della sicurezza simile alla Gestapo creato con il mandato di eliminare il Falun Gong.

Le aggressioni ai praticanti del Falun Gong sono avvenute anche in altre città e Paesi.

Associazioni locali cinesi: un’arma magica

Nel 2017, Anne-Marie Brady una professoressa neozelandese ha pubblicato una inchiesta intitolata “Magic Weapons: China’s political influence activities under Xi Jinping”, [Armi magiche: l’influenza politica delle attività cinesi sotto Xi Jinping]. Il rapporto descrive, con ampi dettagli, come le associazioni locali cinesi, sotto la maschera di organizzazioni “di amicizia” o di “cinesi all’estero”, svolgano il realtà il ruolo di agenti del PCC sotto il Dipartimento del Lavoro del Fronte Unito: un ruolo importante negli affari esteri e nella difesa cinesi. L’autrice scrive che, ad eccezione delle organizzazioni create dagli oppositori del PCC, come il Falun Gong, i tibetani, i gruppi democratici, ecc. quasi tutte le associazioni cinesi all’estero sono controllate dal PCC, con lo scopo di influenzare la politica cinese in altri Paesi.

“Studenti e studiosi” nel Regno Unito cercano di mettere a tacere Miss Mondo Canada

Secondo Yonglin Chen, un ex diplomatico cinese, il compito principale del Dipartimento dell’Istruzione della missione diplomatica cinese è quello di controllare e gestire gli studenti all’estero, in modo tale da aiutare il consolato ad attaccare le organizzazioni e gli individui presi di mira dal regime cinese. Gruppi come la Chinese Students and Scholars Association (CSSA) [Associazione cinese di Studenti e ricercatori], in particolare, sono in pratica una estensione delle agenzie del PCC all’estero.

All’inizio del 2017, presso l’Università di Durham, in Inghilterra, il CSSA locale ha notificato all’Ambasciata cinese la presenza di Anastasia Lin, attivista cinese-canadese per i diritti umani e Miss Mondo Canada. Anastasia Lin parla apertamente delle violazioni dei diritti umani subite dai praticanti del Falun Gong in Cina. 

L’ambasciata cinese  di Durham ha contattato l’associazione studentesca, ordinando di non invitare Anastasia Lin in quanto apertamente critica dell’operato di Pechino. Fare altrimenti avrebbe minacciato le relazioni tra Regno Unito e Cina.

Il CSSA ha anche presentato un reclamo all’organizzazione studentesca, sostenendo che Anastasia Lin stava “violando le convinzioni e i sentimenti degli studenti cinesi”. 

Nonostante gli sforzi degli studenti cinesi per bloccare l’accesso alla sede, il dibattito si è svolto come previsto e Anastasia Lin ha potuto partecipare.

Nel 2010, The Epoch Times ha pubblicato una registrazione che provava come i funzionari dell’ambasciata cinese a Ottawa dessero istruzioni agli studenti su come prepararsi a “una battaglia”, per bloccare chi sosteneva i diritti umani, compresi i praticanti del Falun Gong. Tutto questo in vista della visita dell’allora leader cinese Hu Jintao in Canada. La registrazione affermava che tutte le spese per gli studenti sarebbero state coperte. Durante la protesta, sono stati segnalati casi di attacchi e aggressioni ai danni di praticanti del Falun Gong.

Spionaggio sul Falun Gong in tutto il mondo

Secondo Chen Yonglin, una delle funzioni di ogni Gruppo di lavoro speciale anti-Falun Gong è quella di compilare un elenco completo di tutti i praticanti del Falun Gong nelle aree locali e di raccogliere quante più informazioni possibili su di loro, in modo che il consolato o l’ambasciata possano assegnare agli studenti cinesi e ai sostenitori del PCC nella comunità imprenditoriale cinese locale di mantenere la sorveglianza sui loro movimenti. 

Chen ha testimoniato che i consolati e le ambasciate cinesi in tutto il mondo spiano i praticanti del Falun Gong.

Clive Hamilton, professore australiano e autore di “Silent Invasion, China’s Influence in Australia” [Invasione silenziosa, l’influenza della Cina in Australia], ha raccontato la storia di un uomo d’affari in pensione, che ha visto un praticante del Falun Gong raccogliere firme per una petizione, mentre passeggiava con una studentessa cinese. La studentessa lo ha supplicato di non avvicinarsi al praticante e si è allontanata mentre lui firmava la petizione. Due settimane dopo, il Ministero della Sicurezza di Stato cinese ha contattato i genitori della studentessa in Cina, e li ha avvertiti che la figlia stava causando problemi in Australia. 

Il professor Hamilton ha scritto: “Pensateci. Le autorità cinesi presenti in Australia stanno monitorando i praticanti del Falun Gong a Sydney e Melbourne, fotografando chiunque interagisca con loro. Possono identificare qualsiasi persona di etnia cinese e mettere il suo nome in una lista”.

Agente cinese condannato per spionaggio

Nel 2011, John Zhou, un agente cinese, è stato condannato per aver spiato i praticanti del Falun Gong in Germania. Dalle indagini è emerso che aveva lavorato con i funzionari del consolato cinese a Berlino e anche con l’Ufficio 610, una task force segreta con ampi poteri, istituita dal PCC per perseguitare il Falun Gong. 

In un altro caso, nel 2006, Wang Pengfei, secondo segretario dell’Ambasciata cinese a Ottawa, si è visto rifiutare il rinnovo del visto diplomatico dopo aver incitato gli studenti cinesi a raccogliere informazioni sui praticanti canadesi del Falun Gong, secondo quanto riportato da diversi media.

L’Islanda si scusa per aver assecondato il PCC

Nel giugno 2001, su richiesta di funzionari cinesi, le autorità islandesi hanno negato l’ingresso ai praticanti del Falun Gong giunti in Islanda per protestare contro la visita del leader del PCC Jiang Zemin. Utilizzando una lista fornita loro dal PCC, la compagnia aerea nazionale ha respinto centinaia di praticanti del Falun Gong negli aeroporti di tutto il mondo. Quelli che sono riusciti ad arrivare in Islanda sono stati arrestati. Le azioni del governo islandese hanno portato i cittadini e membri del parlamento a protestare per le strade.

Nel 2011, il ministro degli Esteri islandese ha presentato delle scuse per aver violato la libertà di espressione e di movimento dei praticanti del Falun Gong durante l’incidente.

(A sinistra) Cittadini islandesi protestano contro il divieto del governo islandese di entrare nel Paese ai praticanti del Falun Gong, e contro la violazione della libertà di parola. (A destra) 450 membri del parlamento islandesi e note personalità pubbliche hanno pubblicato quattro annunci a tutta pagina sul più grande giornale islandese, Morgunbladid, per scusarsi con i praticanti del Falun Gong.

La Convenzione di Vienna vieta queste azioni

These are just a few examples of how the Chinese regime is threatening democratic values and principles in countries around the world. The Chinese regime’s use of its embassies and consulates to spread their oppressive policies abroad cannot be ignored. The Vienna Convention on Diplomatic Relations states that visiting diplomatic officials have a duty not to interfere in the internal affairs in host countries.  

The CCP’s ongoing actions in host countries against Falun Gong are a blatant violation of the Vienna Convention and an abuse of diplomatic privileges, and diplomats spurring such activities should be expelled. But while the CCP has managed to pressure some officials, organizations, and ordinary citizens to turn a blind eye to human rights atrocities in China and beyond, many are still standing strong and upholding their integrity. 

Governments around the world must take a closer look at the CCP’s actions within their own countries and stop this abuse. The CCP cannot be allowed to take advantage of democratic freedoms to further their own ends.  

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