“È necessario che le persone conoscano quanto accade: dalla predazione e il prelievo forzato di organi, all’uso materiale dei corpi per farne commercio. Non dobbiamo rimanere in silenzio, dobbiamo essere uniti contro un regime senza alcun rispetto per la persona. La libertà di espressione e la libertà religiosa sono beni fondamentali della nostra Società, diritti innati degli uomini e delle donne, e non sono priorità dello Stato.”

“I valori che continuate ad incarnare costituiscono la resistenza necessaria a quel “genocidio freddo” che giustamente denunciate con forza. Un genocidio reso ancor più ignobile dal criminale prelievo forzato di organi, come confermato dal Relatore Speciale dell’ONU sulla tortura. Continuiamo a denunciare la persecuzione perpetrata da Pechino e a far conoscere i vostri valori di pace, compassione e tolleranza.”

“In Italia non abbiamo il potere di fermare questi abusi [del prelievo forzato di organi], ma il dovere di fare ogni sforzo possibile per non esserne complici”.

“Chiediamo al governo della Repubblica Popolare Cinese di porre immediatamente fine ai suoi depravati abusi e maltrattamenti nei confronti dei praticanti del Falun Gong, di rilasciare coloro che sono stati imprigionati a causa del loro credo… e di rivelare dove si trovano i praticanti scomparsi”.

“Il governo cinese ha detenuto arbitrariamente milioni di praticanti del Falun Gong… [che] sono stati rinchiusi in campi di rieducazione, picchiati, colpiti con l’elettroshock, alimentati a forza, aggrediti sessualmente, affamati e torturati in innumerevoli altri modi orribili… Il governo cinese dovrebbe cessare immediatamente di detenere arbitrariamente e di brutalizzare i praticanti del Falun Gong”.

“Le attività e le pubblicazioni del Falun Gong stanno facendo molto per porre fine all’inganno in Cina. I loro scritti sono schietti, non sono pieni di ambiguità. Dicono le cose esattamente come le vedono. Inoltre, propongono rimedi alle patologie del comunismo, secondo i valori tradizionali cinesi della veridicità e del cuore umano”.

“I praticanti del Falun Gong in tutta la Cina sono soggetti a una sorveglianza diffusa, alla detenzione arbitraria, all’imprigionamento e alla tortura e sono ad alto rischio di esecuzione extragiudiziale”.

“I praticanti del Falun Gong sono stati grandi testimoni di coraggio e di pace. Molti membri del Falun Gong sono grandi eroi della libertà di Internet”.

Il prelievo forzato di organi dai detenuti del Falun Gong per la vendita in operazioni di trapianto è avvenuto su larga scala e probabilmente continua.

La repressione è motivata politicamente e la stragrande maggioranza delle vittime è costituita da persone comuni che hanno semplicemente esercitato pacificamente il loro diritto fondamentale alla libertà di credo.

Ho difeso più di 20 casi di praticanti del Falun Gong. Le torture fisiche erano piuttosto comuni. Dopo l’arresto, venivano spesso picchiati fino alla paralisi o alla morte.

Dopo quasi 20 anni di persecuzione, il Falun Gong sopravvive in Cina: milioni di cinesi praticano ancora questa disciplina, e tra questi centinaia di migliaia hanno pubblicato online dichiarazioni che annullano le dichiarazioni fatte sotto tortura durante gli sforzi di “trasformazione”.

I praticanti del Falun Gong continuano a subire la persecuzione, la detenzione arbitraria, i processi iniqui, la tortura e altri maltrattamenti.

Stiamo parlando di genocidio. Il Falun Gong è preso di mira. Ecco perché i governi devono agire.