Teppismo

Nell'ottobre del 2000 Jiang Zemin, l’allora leader del Partito comunista, ordinò di "intensificare la lotta" contro il Falun Gong all'estero, secondo un documento riservato.

Da allora, si sono registrati attacchi agli aderenti del Falun Gong al di fuori della Cina: pneumatici tagliati, case vandalizzate, account di posta elettronica violati e telefoni sotto controllo; i praticanti del Falun Gong hanno ricevuto minacce di morte, sono stati picchiati e alcuni di loro persino uccisi.

Oltre ai crimini d’odio istigati dalle ambasciate e dai consolati cinesi, è stato loro impedito di partecipare a eventi culturali nelle città in cui vivono, sono stati cacciati dai ristoranti, sono stati spiati da colleghi e compagni di classe.

Ecco alcuni esempi di incidenti avvenuti negli Stati Uniti, citati in una risoluzione della Camera dei Rappresentanti (HCR 304) che condanna l’estensione della persecuzione attuata del regime cinese all’estero. La risoluzione è stata approvata nel 2003:

  • Cinque praticanti del Falun Gong sono stati aggrediti mentre distribuivano volantini fuori dal consolato cinese di Chicago. I due aggressori, che sono stati condannati per percosse, erano membri di un’organizzazione sino-americana con stretti legami con il consolato cinese.
  • Il Consolato cinese di San Francisco ha scritto al sindaco della città di Saratoga, invitandolo a ritirare un proclama che onorava i contributi del Falun Gong nella sua città.
  • Tra il 1999 e il 2003, l’appartamento di Gail Rachlin, una portavoce del Falun Gong, è stato svaligiato cinque volte. Gli unici oggetti sottratti sono stati la sua rubrica, dei documenti fiscali e il materiale relativo al Falun Gong. (Per ulteriori informazioni sulla Risoluzione 304, compreso il testo completo, leggi qui)

Chen Yonglin lavorava come diplomatico presso il consolato cinese di Sydney. Quello che doveva fare quotidianamente era monitorare e sabotare le attività degli australiani che praticano il Falun Gong o sostengono altri gruppi perseguitati in Cina. Il disgusto per le sue stesse azioni lo  ha portato a disertare, ad andarsene dal consolato e a chiedere asilo politico.

I documenti segreti che Chen ha portato via di nascosto mostrano come l’oppressione del Falun Gong al di fuori della Cina non sia limitata agli Stati Uniti.

Ecco alcuni dei casi più importanti:

  • Islanda: Nel giugno 2002, a centinaia di aderenti al Falun Gong è stato impedito di entrare in Islanda per partecipare alle dimostrazioni pacifiche durante una visita di Jiang Zemin. Sono stati bloccati negli aeroporti di vari Paesi dopo che è stato loro negato l’imbarco. I loro nomi erano su una lista nera fornita dalle autorità cinesi, un atto che il difensore civico islandese ha poi dichiarato illegale.
  • Sudafrica: nel giugno 2004, alcuni uomini armati hanno sparato contro un’auto di praticanti  del Falun Gong cinesi, ferendo gravemente un uomo ai piedi. Il gruppo era appena arrivato a Johannesburg con l’intenzione di denunciare i funzionari cinesi Zeng Qinghong e Bo Xilai per crimini contro l’umanità. (Storia, Film)
  • Argentina: In December 2005, ethnic Chinese assailants punched and kicked a group of Falun Gong adherents in Buenos Aires in front of national media. The attack came the day after a visiting top Chinese official, Luo Gan, was served with a lawsuit for torture and crimes against humanity. A year earlier, during a visit by Party leader Hu Jintao, thirty Chinese men attacked Falun Gong practitioners, cutting their banners with knives. (Story)

In addition to incidents of this nature, which have been documents in over 30 countries, the persecution is felt worldwide in several other ways:

  • Propaganda attacking Falun Gong that originates from the Communist Party has been spread seemingly everywhere, leading to bigotry and suspicion toward the Falun Gong internationally. While much of this situation has been rectified as people have gotten to know those who practice Falun Gong and what the discipline stands for, the effects of this smear campaign, which began in 1999, can still be felt today. For instance, practitioners of Falun Gong living in the U.S., Australia, and Europe – including many who are not Chinese – report being denied jobs or academic opportunities because of their religious beliefs.

    Of course, another reason for international discrimination against the Falun Gong is that some fear that if they are seen as associating with Falun Gong they might lose business opportunities in China or collaborative programs with the Chinese regime.
  • Chinese people living in the diaspora have felt discriminated in their own communities because of their spiritual discipline and their choice to openly speak out for human rights in China. In addition to receiving death threats, they have also been barred from community activities.
  • Ms. Wang Xiaodan, for instance, told of how she was singled out at her University of Minnesota Chinese student club (http://en.epochtimes.com/news/7-6-26/56872.html). The elderly Ms. Huang Daiming won a lawsuit after an Ottawa Chinese seniors club revoked her license because she practices Falun Gong (http://www.ohrc.on.ca/en/resources/news/e_bg_falun-gong/view).
  • Chinese practitioners of Falun Gong living outside of China can rarely return to mainland China to visit their family, including elderly parents. Often they cannot even communicate freely over the phone as these are tapped either in China or abroad and the family in China fear punishment.

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