Il PCC lancia una petizione nazionale contro il Falun Gong, ingannando decine di milioni di persone

La polizia fa pressione sui cittadini affinché firmino e il regime utilizza l'app WeChat per guidare la campagna.

La polizia della contea di Fukang nello Xinjiang sollecita le firme per la petizione anti-Falun Gong. Decine di milioni di persone sono state ingannate dalla petizione, volta a indottrinare gli studenti cinesi e chi abita nelle campagne rurali. Fotografia: Quotidiano del Popolo

La polizia della contea di Fukang nello Xinjiang sollecita le firme per la petizione anti-Falun Gong. Decine di milioni di persone sono state ingannate dalla petizione, volta a indottrinare gli studenti cinesi e chi abita nelle campagne rurali. Fotografia: Quotidiano del Popolo

Secondo una nuova ricerca del Falun Dafa Information Center, il Partito comunista cinese (PCC) sta mobilitando le istituzioni della società cinese, e l’onnipresente app WeChat, per diffondere ulteriore propaganda che demonizza il Falun Gong, e raccogliere milioni di firme per una petizione contro la disciplina e altri gruppi spirituali messi al bando.

Questa campagna politica, lanciata all’inizio del 2023, è incentrata su una petizione digitale, con personaggi animati. La petizione è stata pubblicata sull’app WeChat, organizzata dalla China Anti-Cult Association (CACA), un’organizzazione che opera sotto il Comitato per gli affari politici e legali del PCC e che da tempo è in prima linea nello sforzo del regime volto a demonizzare e perseguitare il Falun Gong.

“Da molti anni in tutta la Cina, milioni di praticanti del Falun Gong stampano e distribuiscono volantini fatti in casa che denunciano la persecuzione subita e la natura tirannica del PCC, facendo chiarezza sulla propaganda di Stato”, afferma il direttore esecutivo del Falun Dafa Information Center, Levi Browde. “Questa nuova campagna lanciata su WeChat è chiaramente un tentativo disperato da parte del regime di negare la verità, e costringere le persone a seguire la linea del PCC”.

“Sappiamo dai discorsi pubblici degli ultimi anni che la crociata del PCC per ‘reprimere duramente’ il Falun Gong rimane una priorità assoluta per l’apparato di sicurezza, e questa campagna di stampo orwelliano è chiaramente un tentativo in quella direzione”, aggiunge Browde.

Questa petizione costituisce la più grande campagna di firme per diffamare la pratica spirituale del Falun Gong attuata dal PCC a partire dal 2017, quando la Procura Suprema del Popolo ha approvato una campagna di firme da parte della CACA e dell’Ufficio 610. Secondo molteplici fonti, decine di milioni di persone hanno firmato la petizione. La nostra ricerca ha identificato riferimenti alla campagna sul sito del governo cinese o altri siti web ufficiali in 30 province, comuni e regioni autonome.

Gli articoli pubblicati sui media statali cinesi relativi alla petizione evidenziano la sua portata nazionale. Secondo un articolo del 10 maggio 2023, del quotidiano People’s Daily portavoce del PCC, in 31 province, regioni e municipalità autonome, 285 città a livello di prefetture e più di 2.500 contee e comuni” hanno posto in essere campagne politiche per promuovere la petizione. Come affermato nell’articolo, la pubblicità in alcune regioni si è estesa anche ai “giochi interattivi… e agli spettacoli teatrali”.

La campagna è tutt’ora in corso. Fino all’8 gennaio 2024, i siti web del governo cinese riportavano attività legate alla petizione.

L’uso della tecnologia

Al centro della campagna c’è l’app WeChat, un’applicazione di messaggistica ed e-commerce che è parte integrante della vita quotidiana in Cina, app sviluppata dal colosso tecnologico cinese Tencent. WeChat ha oltre un miliardo di utenti, ed è chiaro il suo sostegno al PCC nel sorvegliare e censurare i dissidenti politici, le minoranze etniche e le comunità religiose che il regime perseguita. La petizione anti-Falun Gong presenta personaggi dei cartoni animati, tra i quali un guerriero in miniatura, un simpatico coniglietto e diversi badge WeChat mirati ad attrarre utenti di tutte le età. La petizione si attiva tramite un codice QR, che indirizza gli utenti alla pagina del profilo dell’Associazione Cinese contro i culti.

(Nella foto: la pagina di destinazione della petizione a fumetti incoraggia gli utenti a cliccare un pulsante circolare al centro: “Fai clic per firmare”. Gli altri quattro pulsanti sotto il cerchio: “Diffidate di queste sette”, “Database contro i culti”, “Questionario”, “Classifica delle firme per regione”).

Secondo gli screenshot pubblicati online da diversi siti web governativi, la petizione richiede agli utenti di WeChat di leggere foto e storie che demonizzano venticinque gruppi spirituali e religioni messi al bando, con un’enfasi significativa sul Falun Gong.

Le immagini e il linguaggio includono menzogne, da tempo smentite, sui praticanti del Falun Gong: dal commettere omicidi o al darsi fuoco. Un riferimento all’incidente organizzato dal PCC nel gennaio 2001 e utilizzato per portare l’opinione pubblica contro la pratica e giustificare l’incremento di azioni violente contro i praticanti del Falun Gong.

Le azioni consigliate per coloro che firmano la petizione includono: rifiutare volantini e CD dai praticanti, informare la polizia sulle banconote che riportano messaggi sul Falun Gong e denunciare alle autorità amici e familiari che praticano il Falun Gong.

Dopo aver confermato l’avvenuta firma con un tocco, agli utenti viene chiesto di inserire i dettagli della propria posizione e il nome completo.

(Nella foto: Secondo un grafico creato dalla campagna di petizioni del PCC su WeChat, il Falun Gong viene elencato al primo posto nella lista dei 25 gruppi spirituali banditi.)

Infine, gli utenti ricevono un premio, denominato “Distintivo del guardiano”, e sono incoraggiati a condividere la petizione con i loro amici e familiari.

(Nella foto: il distintivo del Guardiano ricevuto al completamento, con la didascalia “Congratulazioni per aver ricevuto la “Medaglia d’Onore del Guardiano Anti-Setta”!)

Non è chiaro quali conseguenze debbano affrontare gli utenti quando rifiutano di firmare la petizione. Si può andare dall’avere ridotte funzioni sul proprio account WeChat o essere segnalati alle autorità. Tuttavia, secondo Browde, le ramificazioni per gli utenti cinesi sono chiare.

“Tutti sapranno che il loro rifiuto di firmare la petizione verrà annotato dalle autorità e conservato nei loro registri digitali”, afferma Browde. “Data la sorveglianza pervasiva in tutta la Cina, questo è un modo insidioso per classificare tutti i cittadini a favore o contro il Falun Gong, che in futuro può essere usato contro di loro in qualsiasi momento”.

Massiccia mobilitazione della società

L’impegno del regime per raccogliere firme sulla petizione – intitolata dal PCC “Dite no agli eretici” (“对邪教说不” 签名活动) – è a livello nazionale e implica anche attività offline. Varie istituzioni statali e di partito sono coinvolte nella sua attuazione, tra cui le forze di polizia, gli uffici di pubblica sicurezza, i comitati comunali e di quartiere del PCC, i comitati di villaggio e le amministrazioni scolastiche.

Secondo quanto pubblicato sui siti web dei governi locali, i membri dei comitati di quartiere del PCC hanno allestito stand nei principali supermercati, piazze pubbliche e parchi per sollecitare le firme, in luoghi come la città di Jinzhou nella provincia di Liaoning e il distretto di Tianhe nella provincia di Guangdong.

Nella provincia di Jiangsu, i membri del Partito della città di Erjia hanno collaborato con il personale della clinica del villaggio per sollecitare la petizione porta a porta, fornendo misurazioni gratuite della pressione sanguigna. I membri del comitato del partito della città di Erjia hanno affermato che la “buona salute” include l’allontanamento dalle religioni bandite, incluso presumibilmente il Falun Gong.

Nel 2023 e nel 2024, il regime cinese ha esteso il programma della campagna di firme ai villaggi rurali e le regioni delle minoranze etniche. Tre esempi includono:

I comitati dei villaggi nella provincia del Sichuan hanno organizzato oltre 70 eventi anti-Falun Gong, appeso 32 striscioni e distribuito più di 3.000 poster nelle loro comunità per promuovere la petizione.

L’Ufficio di pubblica sicurezza di Haidong, nella provincia del Qinghai, ha organizzato oltre 20 eventi pubblicitari sulla petizione, ha appeso oltre 50 striscioni, affisso oltre 3.000 poster, distribuito oltre 5.000 opuscoli e 4.000 articoli di diverso materiale promozionale.

L’Ufficio di pubblica sicurezza della contea di Jingyuan nella regione autonoma di Ningxia ha svolto 3 attività pubblicitarie nelle aree rurali e nei siti religiosi, ha posizionato 6 cartelloni di propaganda, distribuito oltre 2.000 articoli di materiali pubblicitari diversi, affisso oltre 100 poster e raggiunto più di 2.000 persone nella regione.

La parte più solida della documentazione relativa alla campagna sembra sia avvenuta a Tianjin, dove ha sede la task force di polizia extra-legale “Ufficio 610”, responsabile di portare a termine la missione di eliminare il Falun Gong sia in Cina che all’estero, attraverso la repressione transnazionale.

Il sito web locale dell’Ufficio per la sicurezza pubblica ha pubblicato un totale di 41 articoli per promuovere la petizione, tra Aprile e Dicembre 2023. A partire dal 14 aprile, l’Ufficio municipale per la sicurezza pubblica di Tianjin ha lanciato congiuntamente un evento con diversi dipartimenti del Comitato distrettuale di Dongli, compreso l’Ufficio per la sicurezza nazionale. e la commissione per gli affari politici e giuridici, per annunciare la campagna di petizioni. Tenutosi nell’atrio principale di un centro commerciale a tre piani, l’evento consisteva in 12 stand che, secondo quanto riferito, hanno distribuito oltre 5.000 articoli di materiale promozionale in un giorno. L’evento prevedeva anche uno spettacolo teatrale e uno di aerobica sul tema “Dite no agli eretici”.

(Nella foto: l’evento del 14 aprile organizzato dall’Ufficio municipale di pubblica sicurezza di Tianjin prevedeva spettacoli teatrali. Un evento simile per promuovere la campagna è stato organizzato da funzionari locali nella città di Xinji di Wuhe, nella provincia di Anhui, utilizzando la forma dell’opera di Pechino.)

Ma non è solo attraverso tattiche di propaganda e produzioni artistiche discutibili che la campagna viene attuata.

Numerose foto trovate sui siti web del governo cinese mostrano agenti di polizia o rappresentanti dei comitati del PCC chinati sui telefoni cellulari di varie persone mentre firmano la petizione. In circostanze così intimidatorie, diventa quasi impossibile per una persona rifiutarsi di firmare, indipendentemente dalla sua effettiva opinione sul Falun Gong e sulla libertà religiosa.

“Questa campagna è l’ennesimo promemoria che le vittime della persecuzione del PCC non sono solo i praticanti del Falun Gong”, afferma Browde. “Le tattiche utilizzate stanno creando un ambiente intimidatorio nei confronti di tutti i cittadini cinesi. Sono costretti a firmare un documento con cui potrebbero essere completamente in disaccordo e che va contro la loro coscienza, perché un poliziotto li guarda alle spalle, perché temono ritorsioni a scuola, perché potrebbero essere esclusi dal loro account WeChat o semplicemente essere inclusi in un elenco di simpatizzanti del Falun Gong, qualcosa che potrebbe portare a ulteriori ritorsioni”.

Nella foto: il sito web dell’Ufficio di pubblica sicurezza nella contea di Fangcheng mostra agenti di una pattuglia speciale, in attesa che vari cittadini firmino la petizione online. 

Questa tattica si inserisce in un ampio quadro di recenti campagne attuate dalla polizia cinese per costringere i cittadini cinesi a installare un’applicazione “antifrode” creata dal Ministero della Pubblica Sicurezza, che molti attivisti ritengono sia in realtà utilizzata per monitorare gli utenti o impedire di ricevere chiamate internazionali.

Milioni di firme raccolte

Questa campagna su larga scala, che utilizza sia la tecnologia che varie misure coercitive, ha consentito al PCC di raccogliere un gran numero di firme. In un articolo del maggio 2023, l’Ufficio municipale di pubblica sicurezza di Tianjin ha affermato che erano state raccolte 27 milioni di firme a livello nazionale. L’articolo affermava che la campagna aveva raggiunto un ritmo di “un milione di firme al giorno”. I media statali come People’s Daily e Sohu News hanno ampiamente diffuso la stessa cifra, anche se il numero di firme è sicuramente aumentato.

(Nella foto: edizione del 10 maggio 2023 del quotidiano People’s Daily che pubblica in prima pagina la storia della petizione da 27 milioni di firme. Nella seconda pagina, i media statali hanno inserito una foto dell’Ufficio di pubblica sicurezza di Fukang nello Xinjiang che sollecitava le firme in strada.)

Uno screenshot di un account WeChat trovato sul sito web gestito dalla stazione di polizia di un villaggio rurale, sembra indicare che 46.9 milioni di persone avevano firmato la petizione all fine dell’autunno 2023. Questo dato corrisponde ai rapporti del sito web Minghui, un sito web del Falun Gong, i cui articoli hanno fonti di prima mano in Cina, grazie ai cittadini-giornalisti. Minghui sostiene che decine di milioni di firme siano state raccolte a partire dall’ottobre 2023.

Infiltrazione nell’istruzione e mobilitazione dei giovani cinesi

(Nella foto: il 23 maggio 2023, gli studenti della scuola elementare di Linye, nella provincia di Heilongjiang, hanno ascoltato una conferenza che demonizzava il Falun Gong e bandiva i gruppi religiosi. Più di 150 studenti e insegnanti hanno firmato gli striscioni di propaganda e più di 400 persone hanno firmato la petizione online.)

Come risulta evidente, sia dalla campagna sui social media che dai resoconti delle attività offline, il regime sembra concentrarsi in particolare nell’influenzare gli studenti cinesi nelle scuole primarie e secondarie di tutta la Cina, cercando di metterli contro il Falun Gong.

Si stima che migliaia di scuole, dalle scuole primarie alle università, abbiano implementato questa campagna di firme, dopo che il Ministero della Pubblica Sicurezza e il Ministero dell’Istruzione cinesi hanno lanciato congiuntamente la campagna “Attenzione agli eretici nelle scuole” nell’aprile 2023. Ad esempio, nella città di Laiyang, provincia dello Shandong, 174 scuole primarie e secondarie con oltre 80.000 insegnanti e studenti sono state costrette a guardare film di propaganda e a firmare la petizione contro il Falun Gong.

Nel frattempo, nella città di Tangshan, nella provincia di Hebei, un gruppo del PCC ha promosso la petizione a livello locale: le aree interessate sono il sistema politico e giuridico, i campus universitari, le imprese, la campagna e la presenza online tramite gli influencer. Le scuole erano la seconda priorità per i funzionari della pubblica sicurezza.

(Nella foto: il 14 aprile 2023, un gruppo di studenti delle scuole elementari si è fermato a guardare i manifesti di propaganda che promuovevano la campagna presso la scuola elementare della città Zhangguzhuang e nella città di Xinji, provincia di Hebei.)

Tali sforzi da parte del regime hanno avuto un impatto personale sui praticanti. In un caso, un praticante aveva cliccato e firmato la petizione senza rendersi conto che stava diffamando la sua fede. “La scuola ha organizzato una campagna di firme per diffamare il Falun Gong”, riferisce lo studente universitario cinese che praticava il Falun Gong. “Non avevo letto attentamente la pagina web e avevo semplicemente cliccato per firmarla. Successivamente, ho saputo da mia suocera che la petizione diffamava il Falun Gong e me ne sono pentito profondamente”, secondo quanto riportato da Minghui.

La raccolta di firme anti-Falun Gong coincide con un generale aumento degli sforzi del PCC nella persecuzione contro il Falun Gong. Nel marzo 2023, il Falun Dafa Information Center ha pubblicato notizie su una raccolta di firme a Wenzhou, nel sud-est della Cina, rivolta ai bambini in età da asilo e ai loro genitori.

Questa rinnovata attenzione verso i giovani potrebbe riflettere la priorità del PCC di voler indottrinare gli studenti.

“La persecuzione del Falun Gong è stata lanciata quasi 25 anni fa, molto prima che nascessero questi studenti”, afferma Browde. “La petizione spinge questa nuova generazione a demonizzare e credere alla falsa propaganda sul Falun Gong, incitando questo segmento critico della popolazione cinese all’odio verso i praticanti. La campagna li rende anche più propensi a sviluppare paura nei confronti dei praticanti del Falun Gong, a denunciarli alle autorità e ad evitare di intraprendere la pratica, in un momento in cui molti giovani stanno mostrando un rinnovato interesse per la spiritualità”.

Perché è importante?

La raccolta delle firme è l’ultimo esempio di come il regime abbia investito ingenti risorse nel tentativo di emarginare e perseguitare i praticanti del Falun Gong. Ciò è in linea con i dati pubblicati dal Falun Dafa Information Center, i quali mostrano che il Falun Gong è una priorità ancor maggiore rispetto al passato per la sicurezza politica del PCC, come rivelano i commenti degli alti funzionari e dei governi locali a partire dal 2020.

Inoltre, le tattiche usate dal PCC e le raccomandazioni specifiche rivolte ai firmatari della petizione di respingere i materiali distribuiti dai credenti religiosi, dimostrano come le forze di sicurezza stiano cercando di andare contro i praticanti del Falun Gong, i quali mirano a contrastare la propaganda del regime, sfatare le falsità e denunciare le violazioni dei diritti umani.

Molti dei materiali distribuiti dai praticanti del Falun Gong non fanno riferimento solo alla pratica, ma anche alla brutale storia del PCC, costellata dei efferate persecuzioni politiche attuate nei confronti di decine di milioni di cinesi. Le azioni avviate dai praticanti, come ad esempio quella chiamata “Tuidang”, che tradotto significa “Dimettiti dal PCC”, hanno presumibilmente ispirato centinaia di milioni di cittadini cinesi ad allontanarsi pubblicamente dal PCC e dalle sue organizzazioni giovanili, a volte utilizzando pseudonimi al fine di salvaguardare la loro sicurezza. 

In effetti, il contenuto di questa petizione portata avanti dal regime cinese sembra riconoscere la potenza e l’efficacia degli sforzi dei praticanti del Falun Gong nel raggiungere la gente con la verità.

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