Madre di una residente negli Stati Uniti ingiustamente condannata in Cina

La signora Liu Zhitong tiene in mano una foto di sua madre. La scritta dice: "Liberate immediatamente mia madre Kong Qingping". (Minghui.org)

La signora Liu Zhitong tiene in mano una foto di sua madre. La scritta dice: "Liberate immediatamente mia madre Kong Qingping". (Minghui.org)

Dopo mesi di silenzio, il Falun Dafa Information Center è venuto a conoscenza che la signora Kong Qingping, madre di una residente della California, è stata condannata a sette anni di prigione e a una multa di 30.000 yuan (circa 4.000 euro) il 10 novembre 2023. Il suo appello è stato respinto il 25 marzo 2024.

Le ultime notizie risalivano al 22 settembre 2023 quando il tribunale distrettuale di Ganjingzi nella città di Dalian, nella provincia di Liaoning, aveva portato in giudizio per la seconda volta la signora Kong in un’udienza virtuale, senza giungere ad un verdetto. La donna è stata trattenuta nel centro di detenzione di Yaojia in attesa di un terzo processo.

Secondo articoli pubblicati da Weiquanwang e Minghui, la donna ha presentato una mozione alla Corte Intermedia della città di Dalian perché fosse riconsiderato il suo appello. Rimane tuttora detenuta nel centro di detenzione Yaojia a Dalian.

Continuano le richieste per il rilascio della signora Kong

Dall’arresto della signora Kong avvenuto il 22 ottobre 2022, sua figlia, Liu Zhitong, residente negli Stati Uniti, si è attivata per chiederne il rilascio.

Il 29 settembre 2023, la deputata californiana Barbara Lee ha scritto al Segretario di Stato Antony Blinken, con la richiesta di “chiedere all’ambasciatore Nicholas Burns di sollevare questo caso direttamente con le sue controparti della Repubblica Popolare Cinese e di chiedere l’immediato rilascio della signora Kong”. 

Barbara Lee ha anche chiesto di agire per fermare la persecuzione dei praticanti del Falun Gong in modo più ampio. “È ben documentato che i praticanti del Falun Gong siano stati detenuti arbitrariamente e sottoposti a violazioni dei diritti umani”, ha scritto la deputata. “Queste azioni della Repubblica popolare cinese (RPC) hanno suscitato un’ampia condanna da parte della comunità globale. Questo caso, tra gli altri, sottolinea l’importanza di sensibilizzare l’opinione pubblica e di opporsi inequivocabilmente a tali violazioni dei diritti umani”.

Arresti e processi farsa

La signora Kong ha iniziato a praticare il Falun Gong nel 2004 nel mezzo della brutale persecuzione lanciata dal Partito Comunista Cinse. La donna attribuisce alla pratica il merito di aver migliorato drasticamente la sua salute e si è rifiutata di abbandonarla nonostante il rischio di detenzione.

La sua attuale detenzione deriva da un precedente arresto avvenuto nel febbraio 2020, quando la polizia della città di Dalian ha fatto irruzione in casa sua, e ha confiscato i testi del Falun Gong. È stata trattenuta per 24 ore prima di essere rilasciata e posta sotto sorveglianza residenziale. Un mese dopo la polizia l’ha convocata e le ha ordinato di firmare una dichiarazione di rinuncia al Falun Gong. Lei si è rifiutata di obbedire ed è stata rilasciata dietro pagamento di una cauzione di 10.000 yuan (circa 1.400 euro).

Un anno dopo, la polizia le ha ordinato di presentarsi per accertamenti, ma la signora Kong aveva già abbandonata la sua abitazione con la sua famiglia per evitare problemi. La polizia li ha rintracciati e ha arrestato la signora Kong il 22 ottobre 2022.

Dopo l’arresto, le è stato negato il diritto di ricevere visite familiari e l’accesso a un avvocato. È stata processata tre volte prima di essere condannata a sette anni nel novembre 2023.

Durante i processi, i pubblici ministeri hanno presentato due “prove” contro la signora Kong. La prima, una poesia appesa alla sua porta che diceva: Sincerità, gentilezza e tolleranza sono le cose più importanti, enfatizzando la virtù e facendo il bene, le benedizioni arriveranno alla tua porta.

La seconda “prova” è stata il verbale dell’interrogatorio di uno dei vicini della signora Kong. Il vicino ha riferito che la signora Kong distribuiva DVD con contenuti relativi al Falun Gong. Anche se un atto del genere non dovrebbe essere criminalizzato a prescindere, gli avvocati della signora Kong hanno fatto notare che la donna si trovava all’estero durante la presunta distribuzione dei DVD. Inoltre, il vicino ha ammesso agli avvocati, dopo l’udienza, di non aver specificato alla polizia che si trattava della signora Kong e di aver solo menzionato che “qualcuno” aveva distribuito dei DVD.

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