Perché il PCC diffonde menzogne che Shen Yun è una setta?

Quando viene fatta questa domanda a proposito di Shen Yun, si fa riferimento al Falun Gong — la pratica spirituale cinese di ispirazione buddista perseguitata dal regime cinese.

Sono dei praticanti del Falun Gong che hanno dato vita a Shen Yun, per mostrare l’autentica cultura cinese “prima del comunismo” e rimangono la forza trainante della compagnia artistica.

La domanda in realtà è: il Falun Gong è una “setta”?

Il termine “setta” deriva dai discorsi dei funzionari comunisti cinesi, ma sembra aver preso piede anche in Occidente, suscitando discussioni e dibattiti negli Stati Uniti e non solo. Qual è la verità? Come distinguere i fatti dalla retorica?

  • Punti chiave
  • Definire Shen Yun una setta è una tattica del regime cinese per screditare la compagnia, poiché i suoi spettacoli mostrano l’autentica cultura cinese prima della tirannia del comunismo e denunciano le terribili azioni del regime cinese.
  • Shen Yun è stato fondato da praticanti del Falun Gong.
  • Per tutti gli anni ’90, gli alti funzionari del governo cinese hanno elogiato il Falun Gong per i suoi benefici sulla salute e sul benessere.
  • A causa della sua crescente popolarità e per il fatto di essere indipendente da realtà politiche, l’allora leader del PCC ha ordinato l’eliminazione del Falun Gong nel 1999.
  • Alcuni mesi dopo l’inizio della persecuzione, i leader cinesi hanno inizialmente etichettato il Falun Gong una “setta” per giustificare la repressione  e mettere a tacere chi la criticava.
  • Gli accademici e i gruppi per i diritti umani in Occidente ritengono che l’uso di “setta” sia uno strumento politico e una “falsa etichetta”, con lo scopo di portare avanti la persecuzione.

Che cos’è il Falun Gong e da dove deriva l’etichetta di culto?

Il Falun Gong (conosciuto anche come Falun Dafa) è una pratica spirituale della tradizione buddista. Nel 1992 è stata introdotta per la prima volta al pubblico in Cina dal signor Li Hongzhi. La pratica include meditazione, esercizi di qigong e insegnamenti morali basati sui principi di verità, compassione e tolleranza. La pratica è diventata popolare in poco tempo  in Cina. Secondo le stime ufficiali nel 1999 era praticata da 70-100 milioni di persone.

Inizialmente il governo cinese ha elogiato il Falun Gong per i suoi benefici sulla salute e per gli insegnamenti morali, invitando persino il Maestro Li a tenere conferenze negli edifici governativi.

Dicembre 1993 – Il Maestro Li è invitato a tenere una conferenza sul Falun Gong presso l’Auditorium universitario del Ministero della Pubblica Sicurezza a Pechino.

Secondo l’associazione Freedom House, “in un evento che oggi sarebbe inimmaginabile, nel 1995 a Parigi, Li [Hongzhi]. ha tenuto una conferenza [sul Falun Gong] all’ambasciata cinese, su invito del governo cinese.”

Quando il numero dei praticanti del Falun Gong ha superato quello dei membri del PCC, diventando il più grande gruppo indipendente della società civile cinese dell’epoca, l’allora capo del PCC, Jiang Zemin, ha ritenuto che il Falun Gong fosse una minaccia per il suo potere. Nel luglio 1999 ha lanciato una campagna violenta per sradicarlo.

La decisione di Jiang è stata contestata anche tra i dirigenti del PCC. Secondo il Washington Post, “il comitato permanente del Politburo non ha approvato all’unanimità la repressione. Il presidente Jiang Zemin ha deciso da solo  il Falun Gong doveva essere eliminato.”

Il Falun Gong non venne bandito dal regime cinese in quanto considerato un culto, secondo quanto riportato inizialmente da alcuni giornalisti. Un rapporto del 2017 di Freedom House sottolinea che:

L’etichetta [di setta] è apparsa nel lessico utilizzato dal PCC solo nell’ottobre 1999, mesi dopo l’avvio della repressione, quando l’apparato propagandistico si è basato su una traduzione inglese manipolata del termine cinese xiejiao. Ciò suggerisce che il termine sia stato applicato retroattivamente per giustificare una campagna violenta che stava suscitando critiche a livello internazionale e nazionale. Freedom House

Secondo un articolo del Washington Post del novembre 1999, “è stato Jiang Zemin a ordinare che il Falun Gong fosse etichettato come “setta” , quindi a esigere l’approvazione di una legge che vietasse i culti.”

Gli esperti sono concordi nell’affermare che il Falun Gong non sia una setta.

Il consenso della comunità internazionale è  che il Falun Gong non sia una setta. Ian Johnson, responsabile del Consiglio per le relazioni estere ed ex giornalista del NY Times e del WSJ vincitore del  Premio Pulitzer per il suo reportage sul Falun Gong, ha scritto nel suo libro “Wild Grass”:

Il gruppo [Falun Gong] non soddisfa molte delle definizioni comuni di setta: i suoi membri si sposano al di fuori del gruppo, hanno amici esterni, hanno un lavoro normale, non vivono isolati dalla società, non credono che la fine del mondo sia imminente e non danno somme significative di denaro all’organizzazione. Soprattutto, non è accettato il suicidio, né la violenza fisica….[Il Falun Gong] è di base una disciplina apolitica, diretta al proprio sé interiore, volta a purificarsi spiritualmente e a migliorare la propria salute. Ian Johnson

Inoltre, la pratica del Falun Gong non comporta alcun culto; l’apprendimento del Falun Gong è completamente gratuito: tutti i libri e i video sono scaricabili gratuitamente da internet; la raccolta di donazioni è vietata all’interno della comunità del Falun Gong. Non essendoci un’adesione formale, ognuno si sente libero di andare e venire. Oggi il Falun Gong è praticato da decine di milioni di persone in circa 100 Paesi nel mondo.

Il Prof. David Ownby, ricercatore di religioni cinesi, nella prefazione del suo libro “Il Falun Gong e il futuro della Cina” afferma che:

“L’intera questione che il Falun Gong sia una setta è stata fin dall’inizio un diversivo, abilmente sfruttato dallo Stato cinese per far sì che il Falun Gong non sia ben visto e ridurre così l’efficacia delle attività del gruppo, al di fuori della Cina.”

Il Congresso degli Stati Uniti ha approvato cinque risoluzioni bi-partisan a sostegno del Falun Gong. Una di queste, H.Res.605, dichiara: “Negli ultimi dieci anni le autorità cinesi hanno dedicato molto tempo e risorse, a livello internazionale, per promuovere la propaganda che il Falun Gong sia un “culto del male” suicida, piuttosto che un movimento spirituale che si basa sui concetti tradizionali cinesi di meditazione e di esercizio fisico.”

Nonostante la brutale persecuzione subita in Cina per oltre due decenni, i praticanti del Falun Gong non hanno mai reagito, e hanno sempre opposto una resistenza pacifica. Questo fatto da solo la dice lunga sul carattere del gruppo del Falun Gong. Hu Ping, un importante intellettuale e scrittore cinese, ha commentato che “il Falun Gong giocherà un ruolo importante nella rinascita dei valori morali in Cina.”

Un’etichetta fatale

Un approfondito rapporto del Washington Post pubblicato nel 2001 dettagliava la strategia del Partito Comunista Cinese (PCC) per schiacciare il Falun Gong. Una tattica è una intensa campagna di propaganda contro il gruppo. Nell’articolo del Washington Post si legge: “Man mano che la società cinese si rivoltava contro il Falun Gong, aumentavano le pressioni sui praticanti affinché abbandonassero le loro convinzioni, e per il governo diventava più facile usare la violenza contro coloro che non lo facevano”. L’articolo continua citando un funzionario del governo cinese: “La violenza pura non funziona. Capire come il gruppo opera non funziona. Niente potrebbe funzionare se la propaganda non avesse iniziato a cambiare il modo di pensare del pubblico. Sono necessarie tutte e tre le cose. Questo è ciò che hanno capito.”

Amnesty International ha espresso preoccupazione che “la campagna ufficiale di diffamazione pubblica contro il Falun Gong da parte della stampa ufficiale cinese possa aver creato un clima di odio contro i praticanti  in Cina, e potrebbe incoraggiare atti di violenza contro di loro.”

In effetti, è stato ben documentato dalle organizzazioni per i diritti umani, dalle Nazioni Unite e dal Dipartimento di Stato americano che il Falun Gong è brutalmente perseguitato in Cina su larga scala. Milioni di praticanti sono stati detenuti, imprigionati o torturati negli ultimi due decenni. Nel dicembre 2022 Pang Xun, un praticante di 30 anni e conduttore radiofonico, è stato torturato a morte in prigione. Il suo decesso porta a 4.921 il numero di morti documentate a causa della persecuzione. Un numero incalcolabile di praticanti , probabilmente centinaia di migliaia, sono stati uccisi attraverso il prelievo forzato di organi, secondo la testimonianza del China Tribunal alle Nazioni Unite.

Nella foto: Pang Xun dopo due anni di torture sul letto di morte (sinistra); Pang Xun nel 2020 prima che il PCC lo arrestasse per aver praticato il Falun Gong (destra).

Per essere chiari, l’etichetta di “setta” è stata coniata dal Partito Comunista Cinese (PCC) e applicata in modo retroattivo per diffamare specificatamente il Falun Gong, così da portare avanti la violenta persecuzione di milioni di persone. Usare questo termine per riferirsi al Falun Gong è paragonabile all’uso di insulti razziali contro i neri o gli ebrei. Questi termini sono utilizzati al solo scopo di disumanizzare un gruppo di persone e, così facendo, facilitare orribili atrocità.

Il termine “setta” viene utilizzato anche per Shen Yun

Shen Yun Performing Arts è la migliore compagnia di danza e musica classica cinese al mondo. Una associazione senza scopo di lucro con sede a New York, Shen Yun è stata fondata nel 2006 da un gruppo di artisti cinesi in esilio, che praticano il Falun Gong. La sua missione è quella di far rivivere la cultura, le arti e i valori tradizionali cinesi, ispirati dalla divinità, e in gran parte distrutti dal regime comunista.

Ogni spettacolo di Shen Yun presenta centinaia di elaborati  costumi, sfondi digitali animati, un ampio numero di ballerini di livello mondiale e un’orchestra dal vivo che combina strumenti orientali e occidentali. Shen Yun è passata da una a otto compagnie di pari dimensioni, che ogni anno sono in tour in oltre 180 città in 5 continenti. Ha calcato molti palcoscenici importanti — il Lincoln Center di New York, il Kennedy Center di Washington, D.C., la Royal Festival Hall di Londra, il Teatro dell’Opera di Roma, ed è diventato un fenomeno culturale globale.

I ballerini di Shen Yun si esibiscono in “Han Imperial Air”. (© 2014 Shen Yun Performing Arts)

Secondo il sito ufficiale: “Shen Yun utilizza le arti dello spettacolo per presentare storie che portano in scena l’essenza profonda della cultura cinese, di ispirazione divina. Questo comprende antiche leggende, personaggi e racconti storici ed eventi del mondo moderno, comprese le storie della coltivazione del Falun Gong.”

Il balletto che ritrae la persecuzione del Falun Gong dovrebbe non sorprendere, poiché storie che ritraggono la volontà umana che supera le avversità sono da tempo uno dei temi preferiti dell’arte, del cinema e del teatro in Occidente. Un esempio importante è il musical “Tutti insieme appassionatamente”, che racconta la fuga della famiglia von Trapp verso la libertà dalle persecuzioni naziste.

Il PCC teme che le violazioni di diritti umani che ha commesso si diffondano. Il timore maggiore, comunque, è che Shen Yun aiuti il pubblico a conoscere com’era la Cina prima del comunismo: una Cina virtuosa, spirituale e pacifica, in netto contrasto con la soppressione e l’aggressività del PCC.

Gli spettacoli di Shen Yun toccano le radici culturali più profonde delle persone e aiutano la diaspora cinese a riscoprire il proprio patrimonio e i valori tradizionali, come la compassione, l’altruismo e la venerazione per il divino. Lo spettacolo aiuta anche a comprendere meglio come il regime comunista abbia distrutto questi valori. Persino un alto funzionario dell’arte in Cina ha dovuto riconoscere a malincuore l’alto livello degli spettacoli di Shen Yun, accusando il governo cinese di aver rovinato la cultura cinese.

Il successo internazionale di Shen Yun rende difficile per il PCC affermare di essere il custode della civiltà cinese, mettendo in discussione la sua legittimità di rappresentare la Cina e la cultura cinese.

Qual è la risposta del PCC? Diffamazione, aggressione.

Nel corso degli anni, Shen Yun è stata vittima di minacce molto serie da parte del Partito Comunista Cinese. Nel 2021, un autobus che trasportava gli artisti in California è stato colpito da un proiettile. In altri casi, agli autobus della compagnia sono stati tagliati i pneumatici, che avrebbero potuto esplodere sulla strada se il sabotaggio non fosse stato scoperto. Le ambasciate e i consolati cinesi in molti Paesi hanno esercitato pressioni sui teatri locali affinché annullassero i contratti con Shen Yun: nei Paesi nei quali l’influenza del PCC è maggiore il regime cinese ha avuto successo.

Il PCC ha persino organizzato gruppi di persone che si fingono praticanti del Falun Gong per inviare lettere ai teatri. Le lettore sono deliranti e senza senso, al fine di dare ai un’impressione negativa di Shen Yun e del Falun Gong. Nel gennaio 2017, il China Daily, organo di informazione del PCC, ha pagato inserzioni  in diversi giornali importanti, tra cui il Wall Street Journal, il Washington Post, il Telegraph nel Regno Unito e Fairfax Media in Australia: le inserzioni contenevano articoli che attaccavano ferocemente Shen Yun.

La propaganda diffamatoria del PCC utilizza lo stesso modello per il Falun Gong e per Shen Yun: setta. La qual cosa è palesemente falsa.

Perché alcuni giornalisti occidentali hanno ripetuto l’etichetta di “setta” del PCC?

Negli ultimi vent’anni, i media mainstream occidentali hanno per lo più parlato del Falun Gong come di un gruppo o di un movimento spirituale. Alcuni giornalisti irresponsabili, soprattutto negli ultimi anni, hanno etichettato o suggerito che il Falun Gong sia una setta.

Perché? I motivi possono essere due.

Un documento interno del PCC, reso pubblico nel 2017, delinea una strategia specifica: mobilitare i giornalisti stranieri e i media internazionali affinché pubblichino articoli sul Falun Gong in modo da aderire alla propaganda di Pechino: “Lavorando con le forze non governative, possiamo combattere le religioni eterodosse come il ‘Falun Gong’, mobilitando così persone influenti e noi amichevoli come esperti, studiosi, giornalisti e leader delle comunità cinesi all’estero a parlare. Dovremmo impegnarci affinché i media stranieri assumano un tono più favorevole nei nostri confronti [sul Falun Gong].”

Negli ultimi anni, la strategia del PCC ha avuto successo in diversi casi. Ad esempio, il regime cinese ha pagato un presunto “esperto di culti”, Rick Ross, per visitare la Cina più volte e aiutare il regime a legittimare la sua campagna di diffamazione e persecuzione contro il Falun Gong. I media statali cinesi lo hanno definito un “amico internazionale”.

Tuttavia, un rapporto del 2018 dell’associazione Human Rights Without Frontiers (HRWF) ha riportato che Rick Ross “ha solo un diploma di scuola superiore e non ha alcuna istruzione o credenziali in campo religioso… È stato denunciato in tre casi distinti: un tentativo di furto con scasso, appropriazione indebita di gioielli per un valore di 100.000 dollari e un rapimento.” Si è dichiarato colpevole sia per il furto con scasso che per l’appropriazione indebita. Il rapimento ha portato a una “sentenza multimilionaria contro Ross”. Il rapporto HRWF afferma che: “Uno studio del background di Rick Ross mostra che non è né uno studioso di studi religiosi né un esperto di culti”.

Molte multinazionali hanno legami commerciali significativi con la Cina, il che le rende vulnerabili all’influenza del PCC. Il regime cinese spende circa 10 miliardi di dollari all’anno per la sua propaganda internazionale.

Un’altra possibile ragione potrebbe essere che alcuni media occidentali mirano a screditare The Epoch Times, uno dei loro concorrenti principali, a causa delle differenze ideologiche. Per farlo, devono usare il Falun Gong come pedina, dipingendo il movimento sotto una luce negativa.

Un articolo pubblicato su Arc Digital del 2021 ha analizzato il motivo per cui alcuni media, che hanno largamente ignorato la situazione del Falun Gong per due decenni, si sono improvvisamente interessati dell’argomento.

Tali giornalisti non avevano alcun interesse a impegnarsi o a comprendere la comunità del Falun Gong e il contenuto principale degli insegnamenti del Falun Gong. Invece, hanno scelto di intervistare alcuni ex praticanti delusi (cosa comune in qualsiasi movimento spirituale e religione), e hanno preso alcuni passaggi dai libri del Falun Gong fuori contesto (su oltre 1 milione di parole in circa 50 libri) e li hanno interpretati in modo errato, attraverso una lente laica e progressista per dipingere un’immagine distorta del Falun Gong.

Un’ immagine di questo tipo, pur essendo parziale e generalizzata, probabilmente non danneggerebbe troppo una religione conosciuta, poiché il pubblico di solito ha una conoscenza e un bagaglio culturale sufficienti per mettere il tutto in prospettiva. Ma per una pratica spirituale meno conosciuta della tradizione buddista, i cui insegnamenti e contesti storici e culturali sono in gran parte sconosciuti in Occidente, tale visione porta a una distorsione significativa degli insegnamenti del Falun Gong.

A prescindere dalle loro intenzioni, gli articoli di questi giornalisti hanno alimentato la violenta repressione del Falun Gong in Cina da parte del PCC. In effetti, il PCC ha persino tradotto alcuni di questi articoli in cinese e li ha diffusi al pubblico, così da legittimare la persecuzione contro il Falun Gong.

Per quanto riguarda The Epoch Times, sebbene sia stato fondato da alcuni cinesi americani che praticano il Falun Gong, non rappresenta né parla a nome del Falun Gong. Molti dei giornalisti e redattori di The Epoch Times non sono praticanti del Falun Gong. Le associazioni della Falun Dafa non hanno legami finanziari con esso.

La persecuzione del Falun Gong è una delle più grandi e terribili atrocità dei diritti umani del XXI secolo. La propaganda del PCC per demonizzare e disumanizzare il gruppo è un elemento cruciale della campagna di persecuzione. Il mondo intero non dovrebbe accettare questa propaganda.

Leggete l’articolo di 2023 Spokane Favs che affronta le idee sbagliate sul Falun Gong e Shen Yun. Per saperne di più sul tema della propaganda e dell’influenza del PCC, visitate anche la nostra pagina sui fraintendimenti.

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