L’UE approva una risoluzione storica per indagare e punire il PCC per la persecuzione del Falun Gong
Per la prima volta in quasi 25 anni, il Parlamento Europeo ha adottato una risoluzione che condanna espressamente la Cina comunista per la persecuzione del Falun Gong. Questa nuova pietra miliare prevede azioni decisive nei confronti dei responsabili della repressione e della sorveglianza dei praticanti del Falun Gong in Cina e all’estero, tra cui indagini internazionali, varie sanzioni e procedimenti penali.
La risoluzione P9_TA(2024)0037 è stata approvata a maggioranza il 18 gennaio 2024 a Strasburgo. Dopo il voto, la sala stampa dell’UE ha ribadito che “la Cina deve rilasciare […] tutti i praticanti del Falun Gong” e fermare la persecuzione.
“Questa risoluzione è di vitale importanza perché non solo denuncia chiaramente gli orrori della brutale campagna del Partito Comunista Cinese (PCC) contro il Falun Gong, ma chiede anche misure decisive per indagare su queste atrocità e punire i perpetratori”, afferma Erping Zhang, portavoce del Falun Dafa Information Center. “E tutto questo a dispetto della coercizione politica del PCC e dei tentativi di diffondere disinformazione sul Falun Gong”.
La risoluzione richiede anche l’immediato rilascio del signor Ding Yuande, padre di un residente di Berlino, il signor Ding Lebin. Il 15 dicembre 2023, Ding Yuande è stato condannato a tre anni di prigione in Cina, e ad una multa di circa 2.100 euro. Il Falun Dafa Information Center ha presentato il caso del signor Ding Yuande come un’importante campagna di salvataggio della famiglia, dopo il suo arresto iniziale per possesso di libri e volantini del Falun Gong.
“Mi fa ben sperare che i membri del Parlamento europeo stiano dimostrando la loro determinazione nel porre fine a questo crimine contro l’umanità”, ha detto Ding Lebin, che si è recato dalla Germania alla Francia per votare la risoluzione il 18 gennaio. “Nonostante i crimini scioccanti e brutali contro i praticanti del Falun Gong, i membri mi hanno rivelato che ammirano il modo pacifico con cui i praticanti stanno denunciando la persecuzione”.
Il sig. Ding Lebin (destra) incontra il membro Tedesco dell’EU Michael Gahler (sinistra), a Strasburgo il 18 gennaio, 2024.
Ritorsioni per la repressione interna e transnazionale
Tra le varie raccomandazioni, i membri dell’Unione Europea (UE) hanno sottolineato nella risoluzione la fine di tutte le forme di persecuzione religiosa da parte del PCC, compresa la repressione transnazionale e l’uso pervasivo della censura e della sorveglianza basate sulla tecnologia. La risoluzione esorta invece il PCC ad aderire al diritto internazionale e alla costituzione cinese.
Per gli esecutori e le autorità che violano queste leggi, l’UE e gli Stati membri decidono di sospendere i trattati di estradizione, di applicare sanzioni e di perseguire le giurisdizioni extraterritoriali. Inoltre, la risoluzione raccomanda di monitorare i processi ai praticanti del Falun Gong. Nei dialoghi politici e sui diritti umani con i funzionari del PCC, i membri dell’UE interessati solleveranno la questione della persecuzione.
La risoluzione solleva anche una nuova raccomandazione: un’indagine internazionale sulla persecuzione del Falun Gong.
La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, inoltrerà questa risoluzione alle istituzioni dell’UE, agli Stati membri e al regime cinese. Ad oggi, Pechino non ha risposto pubblicamente a questa risoluzione del 19 gennaio 2023.
“Le libertà si deteriorano” in tutta la Cina
La risoluzione rileva che la documentazione relativa alla morte dei praticanti del Falun Gong ha raggiunto migliaia di persone durante questi 24 anni di persecuzione. La ricerche effettuate da organizzazioni come il Falun Dafa Information Center, Minghui, Freedom House, Weiquanwang, Bitter Winter, Christian Solidarity International e altre supportano questa statistica.
Poiché verificare e denunciare le morti ingiuste in Cina è difficile e pericoloso, si ritiene che questa cifra sia una piccola frazione del numero reale di persone uccise a causa di torture e abusi. Stime provenienti da diversi rapporti separati e indipendenti indicano, inoltre, che centinaia di migliaia di praticanti del Falun Gong potrebbero essere stati uccisi per il prelievo dei loro organi vitali, che vengono utilizzati per alimentare un business di trapianti di organi, in forte espansione in Cina.
Questa settimana, i membri hanno espresso, in dichiarazioni pubbliche, preoccupazione per il deterioramento delle libertà civili e religiose per i praticanti del Falun Gong. Il politico tedesco Michael Gahler, uno dei promotori della risoluzione, ha commentato che il signor Ding Yuande e i praticanti come lui sono innocenti. “Non ha commesso alcun reato. È innocente. E l’unica ragione per cui è stato arrestato è che pratica il Falun Gong”.
Riflettendo queste preoccupazioni, la risoluzione sostiene che le autorità spesso arrestano i praticanti e li sottopongono a tortura, abusi psicologici e prelievo forzato di organi nel tentativo di farli rinunciare alla loro fede. Dall’inizio della persecuzione, nel 1999, le autorità hanno detenuto o imprigionato diversi milioni di praticanti.
Cosa potrebbe succedere adesso nella comunità internazionale
La recente adozione da parte del Parlamento europeo, apre la strada a forti risposte internazionali. Le raccomandazioni formulate dai membri di questo parlamento sono rilevanti per molti organi governativi democratici che cercano di scoraggiare le violazioni da parte di Pechino delle norme giuridiche e delle convenzioni internazionali.
Nel 2023, diverse altre azioni governative in tutto il mondo hanno chiesto la fine delle violazioni dei diritti umani da parte del PCC contro il Falun Gong, tra cui Stati Uniti, Canada e Regno Unito. Le suddette legislazioni e risoluzioni affrontano specificamente la questione del prelievo forzato di organi.
Anche le precedenti risoluzioni dell’UE si concentravano sul prelievo forzato di organi o su preoccupazioni più ampie in materia di diritti umani.
“Questa nuova risoluzione non solo difende la nostra generazione di oggi”, ha detto il signor Ding Lebin al Falun Dafa Information Center. “Ma difende anche le prossime generazioni opponendosi al PCC e sostenendo valori universali come verità, compassione e tolleranza”.