Oltre 900 legislatori di 35 Paesi condannano la persecuzione del Falun Gong

NEW YORK – Una dichiarazione congiunta internazionale per condannare la persecuzione del Falun Gong perpetrata dal del Partito Comunista Cinese (PCC), avviata per la prima volta nel giugno 2020, è stata aggiornata in occasione della Giornata internazionale dei diritti umani, dopo aver raccolto le firme di 927 legislatori di 35 Paesi. La dichiarazione condanna la “campagna sistematica e brutale per ‘sradicare’ la disciplina spirituale del Falun Gong” e chiede la fine immediata delle violazioni dei diritti umani.

“Questo riflette uno sforzo senza precedenti da parte di rappresentanti governativi di tutto lo spettro politico e di tutto il mondo per fermare le ingiustizie del Partito Comunista Cinese contro il Falun Gong”, afferma Levi Browde, direttore esecutivo del Falun Dafa Information Center. “Insieme, inviano un chiaro messaggio di solidarietà a coloro che soffrono in Cina e un inequivocabile rifiuto della campagna del regime cinese per cancellare una fede pacifica praticata da decine di milioni di persone, in Cina e nel mondo”.

Dichiarazione internazionale congiunta

Attuali ed ex ministri, senatori, deputati, membri del Congresso e legislatori statali di 35 Paesi e regioni in Europa, Nord America, Medio Oriente, Asia-Pacifico e America Latina, sono tra i firmatari della dichiarazione congiunta. Essi esprimono la loro profonda preoccupazione per la ben documentata battaglia per la libertà di credo del Falun Gong, che dura da 21 anni, di fronte alla violenta repressione del PCC. Riconoscono l’importanza dei diritti umani e l’urgenza di porre fine a 21 anni di persecuzione, e rimarcano che il Falun Gong (alias Falun Dafa) è un’antica pratica di meditazione cinese basata sui tre principi di Verità, Compassione e Tolleranza.

“La persecuzione del Falun Gong in Cina è stata una delle campagne più dure contro un gruppo religioso nei tempi moderni”, si legge nella dichiarazione congiunta. “Dal luglio 1999, milioni di praticanti del Falun Gong in Cina sono stati arbitrariamente arrestati e imprigionati senza un giusto processo e molti sono stati torturati e persino uccisi”.

“Noi… esortiamo il governo cinese a rispettare le norme internazionali e… a fermare immediatamente la persecuzione del Falun Gong in Cina e a rilasciare incondizionatamente tutti i praticanti del Falun Gong detenuti e altri prigionieri di coscienza”.

La dichiarazione congiunta è uno sforzo senza precedenti da parte di parlamentari provenienti da tutto lo spettro politico per condannare le ingiustizie commesse dal PCC contro il Falun Gong. I firmatari della dichiarazione sono attuali ed ex funzionari eletti di Regno Unito, Canada, Germania, Francia, Italia, Danimarca, Israele, Irlanda, Paesi Bassi, Svezia, Svizzera, Belgio, Romania, Estonia, Finlandia, Ungheria, Austria, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Australia, Cipro, Nuova Zelanda, Lettonia, Lituania, Norvegia, Argentina, Cile, Giappone, Hong Kong, Macao, Taiwan, Venezuela, Stati Uniti e Indonesia.

La dichiarazione internazionale congiunta prende atto delle passate risoluzioni del Parlamento europeo e del Congresso degli Stati Uniti che condannano la persecuzione del Falun Gong, facendo riferimento a un recente Tribunale indipendente nel Regno Unito che ha scoperto che “il prelievo forzato di organi viene effettuato da anni in tutta la Cina, su scala significativa, e che i praticanti del Falun Gong sono stati una, e probabilmente la principale, fonte di approvvigionamento di organi”.

L’elenco completo dei firmatari è disponibile qui.

Alcune citazioni dei firmatari

Diversi legislatori hanno commentato oltre ad apporre le loro firme. Di seguito, sono riportati alcuni esempi.

“Come deputato nazionale e membro della Commissione per gli Affari Esteri e il Culto, potete contare sul mio impegno per la difesa dei diritti umani e condanno la persecuzione dei praticanti della disciplina spirituale Falun Gong”.

– Francisco Sánchez, Rappresentante nazionale, Argentina

La persecuzione dei praticanti del Falun Gong, che hanno subito oppressione, tortura e vittimizzazione, è una delle campagne più spaventose intraprese dal Partito Comunista Cinese. Sarò sempre solidale con coloro che seguono questa pacifica pratica spirituale.

– George Christensen, deputato, Australia

Siate certi che continuerò a sostenervi nel vostro obiettivo di porre fine alla disumana persecuzione della Falun Dafa. Non smetterò di ricordare alla leadership cinese che impegni, come il Patto internazionale sui diritti civili e politici, si applicano anche alle dittature.

– Deputata Dr. Ewa Ernst-Dziedzic, portavoce per la politica estera dei Verdi austriaci

Il mio pensiero va ai parenti dei praticanti della Falun Dafa che sono morti a causa delle torture, dei campi di prigionia o del commercio illegale di organi. L’attenzione internazionale può aumentare la consapevolezza di questi problemi e quindi incrementare la pressione sul governo cinese per fermare queste pratiche.
“Vorrei ringraziare il Falun Dafa Information Center per il suo ampio lavoro informativo e spero che in futuro tutti in Cina (e in tutto il mondo) possano praticare la fede che è giusta per loro senza temere conseguenze”.

– Petra Wimmer, portavoce del Partito Socialdemocratico d’Austria per la famiglia

Invito la comunità internazionale a parlare con più forza e più pubblicamente nel denunciare la continua negazione dei diritti umani fondamentali da parte del governo cinese. Dobbiamo continuare a lavorare e sperare che un giorno la Cina rispetti lo stato di diritto, la libertà di parola, di riunione e di religione; un giorno in cui i principi del Falun Gong possano essere pronunciati ad alta voce in piazza Tienanmen: Verità, Compassione, Tolleranza.

– On. Peter Kent, deputato, ex ministro dell’Ambiente del Canada

“Mi congratulo con i praticanti del Falun Gong per il loro incrollabile impegno nel salvaguardare i principi universali di Verità, Compassione, Tolleranza”.

– On. Judy Sgro, deputato, ex ministro della Cittadinanza e dell’Immigrazione, Canada

Vorrei ringraziarvi per questa opportunità di esprimere il più forte sostegno a [porre fine alla persecuzione del Falun Gong] e ad altre importanti iniziative che dovrebbero essere intraprese dagli Stati e dalle società civili per garantire il rispetto dei diritti umani, delle libertà fondamentali e in particolare della libertà di religione e di credo”.

– Giulio Terzi, ex Ministro degli Affari Esteri, Italia

Il 20 luglio scorso, ha marcato il ventunesimo anno dall’inizio della persecuzione dei praticanti del Falun Gong. Il mondo libero sta lentamente prendendo coscienza della crudeltà del Partito Comunista Cinese nei confronti del proprio popolo.

“Voglio sensibilizzare l’opinione pubblica sui casi di molti praticanti del Falun Gong che sono internati nei campi di “rieducazione attraverso il lavoro”, nelle prigioni e in altre strutture di detenzione come prigionieri di coscienza. Sono stati denunciati casi di tortura e persino di prelievo forzato di organi. Per questo motivo è stata avviata questa dichiarazione congiunta.

“In effetti, la persecuzione delle minoranze in Cina è uno dei peggiori crimini contro i diritti umani che il mondo abbia mai visto. È stata descritta come un genocidio da alcuni osservatori internazionali e autorità giudiziarie.

“Noi, nel mondo libero, dobbiamo difendere il popolo cinese. Dobbiamo essere uniti. Ecco perché questa dichiarazione congiunta è così importante. Il Partito comunista cinese deve sapere cosa vuole il mondo libero. Vogliamo che questa persecuzione e tutte le altre abbiano fine. Deve finire subito.

– Ann-Sofie Alm, membro del Parlamento, Svezia

“Qualsiasi situazione che comporti una discriminazione attiva delle minoranze, da parte di qualsiasi governo, deve essere condannata, e il governo cinese può essere considerato responsabile non solo di un’orrenda discriminazione, ma anche di un genocidio culturale nei confronti di molte minoranze all’interno dei suoi confini.

La Cina sta sviluppando una tendenza preoccupante nella sua politica interna ed estera per quanto riguarda le violazioni dei diritti umani più in generale, comprese quelle storiche in Tibet e contro i praticanti del Falun Gong. I praticanti del Falun Gong sono stati oggetto di deplorevoli persecuzioni da parte del governo cinese, che dagli anni ’90 cerca di sradicare coloro che osservano questa disciplina spirituale.

Tutti hanno diritto alla libertà di espressione e di religione e la Cina deve rispettarlo. Continueremo a impegnarci per sostenere i diritti umani, ovunque, e qualsiasi governo che sanzioni o permetta violazioni nei confronti dei propri cittadini (o di altri) deve essere chiamato a risponderne e ad affrontare la reazione della comunità internazionale.

– Tommy Sheppard, deputato, Regno Unito

Lo Stato cinese è continuamente responsabile di abusi dei diritti umani contro i cittadini cinesi ed è fondamentale che ci esprimiamo contro questo fatto ogni volta che è possibile.

La libertà di religione, di pensiero, di parola, di movimento, di riunione e di associazione sono tutte represse in Cina. Se la Cina aumenta la sua campagna di repressione contro il popolo uiguro e le pratiche del Falun Gong, noi dobbiamo aumentare le proteste.

Sono quindi felice di firmare questa dichiarazione ed esprimere la mia solidarietà a tutti coloro che, in Cina e fuori, si battono contro le azioni repressive dello Stato cinese”.

– Kate Osamor, deputato, Regno Unito

Grazie per la sua e-mail riguardante i 21 anni trascorsi dall’inizio della campagna del Partito Comunista Cinese per “sradicare” la disciplina spirituale del Falun Gong. Farò certamente delle rimostranze a vostro nome. Siate certi che continuerò a prestare molta attenzione all’evolversi della situazione.

– Sir David Amess, deputato del Regno Unito

Si tratta di esseri umani che vengono massacrati, qualcosa di disumano, di molto barbaro. A mio parere, quindi, è necessario intraprendere un processo legale per porvi fine.

– Dr. H. Guspardi Gaus, M.Si., membro della Camera dei Rappresentanti, Indonesia

Ogni essere umano merita dignità, deve avere il controllo sul proprio corpo e la libertà di credo. Lo scopo del governo è proteggere queste libertà, non perseguitarle. 

– David Seymour, deputato, Nuova Zelanda

Fin dai miei primi giorni in politica ho seguito e criticato l’oppressione dei cittadini cinesi in generale, delle minoranze nazionali, dei gruppi religiosi, degli attivisti per i diritti umani, dei dissidenti politici e del Falung Gong. …Ho un grande rispetto per il popolo cinese. Soltanto i diritti umani e la democrazia possono portare prosperità, pace e stabilità alla Cina. Il Falun Gong, come movimento spirituale pacifico, può contribuire a questo.

– Hans van Baalen, ex deputato ed ex parlamentare, presidente dell’Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa (ALDE) e presidente d’onore di Liberal International, Paesi Bassi.

Taiwan può almeno controllare l’identità di coloro che perseguitano il Falun Gong… e classificarli come persone non grate, o indagare se hanno ottenuto finanziamenti illeciti a Taiwan. Se questa diventerà una pratica comune in tutto il mondo, faremo sapere al Partito Comunista Cinese che se perseguita il Falun Gong, non avrà nessun posto dove andare nel mondo, nessun posto dove nascondersi. Un giorno, se ci sarà un processo, non avrà dove nascondersi.

“Il Falun Gong, come credo, è perseguitato da molto tempo, e un gran numero di persone viene preso di mira. Le tecniche sviluppate attraverso questa persecuzione vengono usate contro i cattolici, i cristiani, i taoisti e gli uiguri, quindi risolvere la questione del Falun Gong è fondamentale per risolvere tutti questi problemi.

Spero che la Cina “rimuova il Partito Comunista” e dia una possibilità al proprio Paese e al proprio popolo”.

– Wang Ting-Yu, membro dello Yuan legislativo, Taiwan


Dichiarazione congiunta di 927 firmatari parlamentari che chiedono la fine della persecuzione del Falun Gong

Sappiamo che il Falun Gong (alias Falun Dafa) è una pratica di meditazione spirituale basata sui principi di Verità, Compassione e Tolleranza. Il 20 luglio 2020 ricorrono 21 anni da quando il governo comunista cinese ha lanciato una campagna sistematica e brutale per “sradicare” il Falun Gong. Dal luglio 1999, milioni di praticanti del Falun Gong in Cina sono stati arbitrariamente arrestati e imprigionati, senza un giusto processo, e molti sono stati torturati e persino uccisi. Come minimo, migliaia di persone sono morte a causa delle torture e di altri abusi subiti durante la detenzione da parte della polizia.

Queste atrocità sono state ben documentate da organizzazioni per i diritti umani, enti governativi e dalle Nazioni Unite. Il Rapporto sui diritti umani del Dipartimento di Stato americano del 2007 affermava: “Il relatore speciale delle Nazioni Unite sulla tortura, Manfred Nowak, ha riferito che i praticanti del Falun Gong rappresentano il 66% delle vittime di presunte torture durante la custodia governativa”. Nel rapporto 2017/18 di Amnesty International si legge: “I praticanti del Falun Gong continuano a essere sottoposti a persecuzioni, detenzioni arbitrarie, processi iniqui, torture e altri maltrattamenti”. La persecuzione del Falun Gong in Cina è una delle campagne più dure contro un gruppo religioso nei tempi moderni.

Nel 2013, il Parlamento europeo ha approvato la risoluzione 2013/2981(RSP), “esprime la sua profonda preoccupazione per le persistenti e credibili segnalazioni di prelievi sistematici di organi, sanzionati dallo Stato, da prigionieri di coscienza non consenzienti nella Repubblica Popolare Cinese, compreso un gran numero di praticanti del Falun Gong”. Nel 2016, il Congresso degli Stati Uniti ha approvato all’unanimità una risoluzione simile, H.Res.343. Nel 2019, un tribunale indipendente del Regno Unito, presieduto da Sir Geoffrey Nice QC, ha concluso che “il prelievo forzato di organi viene perpetrato da anni in tutta la Cina su scala significativa e che i praticanti del Falun Gong sono una delle, e probabilmente la principale, fonte di approvvigionamento di organi”.

I sottoscritti esortano pertanto il governo cinese a rispettare le norme internazionali e il Patto internazionale sui diritti civili e politici delle Nazioni Unite, di cui la Cina è firmataria, a porre immediatamente fine alla persecuzione del Falun Gong in Cina e a rilasciare incondizionatamente tutti i praticanti del Falun Gong e gli altri prigionieri di coscienza detenuti.    

Leggi l’elenco completo dei firmatari.

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