L’irruzione in casa, l’arresto e la condanna di Liu Zhiming
Il 22 aprile 2024 Liu Zhiming è stato condannato a tre anni e sei mesi di carcere con una multa di 10.000 yuan (circa 1.400 euro). Il motivo è che praticava il Falun Gong, un’antica pratica spirituale cinese perseguitata dal Partito Comunista Cinese dal 1999. La sentenza del signor Liu scade il 15 maggio 2027.
Liu Zhiming, un uomo di 51 anni nato nel novembre del 1973, lavorava come postino e tassista nella città di Kunming, nella provincia dello Yunnan. Liu ha deciso poi di stare a casa a tempo pieno per prendersi cura della sorella autistica e del figlio di nove anni (che frequenta la scuola elementare). La famiglia di Liu Zhiming è composta da quattro persone (lui compreso): la sorella autistica (di cui il signor Liu è tutore a tempo pieno), il figlio e la moglie. I genitori del signor Liu sono entrambi deceduti.
Cheng Yun, la moglie del signor Liu, forniva l’unica fonte di reddito per la famiglia di quattro persone con il suo lavoro di babysitter, che ha perso in seguito alla condanna del marito. Attualmente la signora Cheng è alla ricerca di un altro lavoro. Nel frattempo si occupa a tempo pieno del figlio e cerca di far uscire la cognata dall’ospedale psichiatrico in cui è stata portata con la forza il giorno dell’arresto di Liu Zhiming.
Durante e subito dopo l’arresto di Liu Zhiming, avvenuto il 16 novembre 2023, sua moglie è stata interrogata illegalmente presso la stazione di polizia di Jinbi. A sua insaputa, la deposizione della signora Cheng è stata usata contro suo marito come prova dell’accusa.
Il 16 novembre 2023, intorno alle 7 del mattino, diversi agenti della stazione di polizia di Jinbi hanno fatto irruzione nella casa del signor Liu. Hanno sequestrato i suoi beni personali, compreso il suo cellulare, quello di suo figlio e di sua moglie. Sia il figlio che la sorella di Liu Zhiming hanno assistito all’irruzione nella casa e al suo arresto, come documentato su Minghui e dall’associazione per i diritti umani Weiquanwang.
Gli agenti di polizia hanno portato Liu Zhiming al centro di detenzione del distretto di Xishan nella città di Kunming. Qui è stato detenuto per sette giorni, fino all’approvazione del suo arresto il 22 novembre 2023. Subito dopo il caso il signor Liu è stato presentato alla Procura distrettuale di Xishan, è stato incriminato e il suo caso è stato inoltrato al tribunale distrettuale di Xishan.
Il processo del signor Liu si è svolto il 19 aprile 2024 presso il tribunale di Xishan. L’inizio era previsto per le 9:30. Venti minuti prima dell’inizio del processo, intorno alle 9:10, l’avvocato difensore assunto dalla signora Cheng per rappresentare il signor Liu è stato respinto dalla corte. Il tribunale ha affermato che la rappresentanza legale del signor Liu era stata respinta a causa di una vaga nozione di “status speciale”.
Moglie arrestata e interrogata illegalmente con falsi pretesti, trattenuta alla stazione di polizia
Cheng Yun, la moglie del signor Liu, è nata nel settembre 1985 e ora ha 39 anni. Il giorno dell’arresto di Liu Zhiming, intorno alle 7 del mattino del 16 novembre 2023, nello stesso momento in cui la polizia stava facendo irruzione nella sua casa, la signora Cheng ha ricevuto una telefonata da un numero sconosciuto. La persona che ha chiamato ha affermato di essere un rappresentante dell’ufficio locale dell’istruzione, che inizialmente aveva chiesto informazioni sull’assenza del figlio della signora Cheng da scuola. La signora Cheng, che ha ricevuto la telefonata di prima mattina a casa del suo cliente, dove lavorava come baby sitter, non sapeva dove si trovasse suo figlio (sebbene sapesse che aveva la febbre). Ha detto dunque alla persona di contattare suo marito, il signor Liu, che avrebbe dovuto essere a casa con il figlio. Temendo di disturbare la famiglia del suo datore di lavoro, che stava ancora dormendo, la signora Cheng non ha risposto al telefono quando il numero sconosciuto ha tentato di contattarla di nuovo poco dopo la prima chiamata.
Pochi minuti dopo aver ricevuto le due telefonate, sette agenti si sono presentati a casa della famiglia del suo cliente, di cui solo due in uniforme. Uno di loro ha tirato fuori frettolosamente un documento d’identità e lo ha mostrato prima di metterlo immediatamente in tasca, lasciando la signora Cheng incapace di discernere la sua identità. Proprio come gli sconosciuti che avevano chiamato, le persone che hanno bussato alla porta del cliente della signora Cheng hanno affermato di essere rappresentanti dell’ufficio scolastico locale, venuti con la scusa di essere preoccupati per l’assenza di suo figlio da scuola.
La signora Cheng è stata quindi portata illegalmente alla stazione di polizia di Jinbi da agenti che affermavano di preoccuparsi dell’istruzione di suo figlio e che suo figlio era stato portato a scuola da un insegnante. Gli agenti le hanno anche detto che avevano un modulo che richiedeva la sua firma, alludendo al benessere della cognata autistica e sostenendo di preoccuparsi di ridurre il carico familiare mandando la cognata in una casa di cura.
All’arrivo alla stazione di polizia di Jinbi, la signora Cheng è stata portata in una sala interrogatori, dove è stata interrogata in tre fasi da due agenti, che non hanno rivelato la propria identità. Durante la prima fase, gli agenti hanno continuato con i falsi pretesti che hanno ingannato la signora Cheng inducendola ad andare alla stazione di polizia.
Gli agenti affermavano di voler aiutare il signor Liu ad integrarsi nel mondo del lavoro e a trovare aiuto psichiatrico per la sorella autistica. Inoltre, sostenevano che era illegale per il figlio del signor Liu e della signora Cheng saltare la scuola. Dichiarando di preoccuparsi del benessere della famiglia, le prime ore di interrogatorio riguardavano la frequenza scolastica del bambino, il lavoro del signor Liu e lo stato psicologico della sorella del signor Liu.
Verso la fine di questa prima fase di interrogatorio, le domande si sono trasformate in richieste invadenti sulle attività quotidiane del signor Liu e sulle sue interazioni abituali. La signora Cheng ha risposto con sincerità, raccontando che suo marito trascorreva le sue giornate a casa, prendendosi cura della sorella autistica e del figlio di nove anni. Il lavoro di babysitter in cui si sono intromessi gli agenti di polizia, attirando la signora Cheng nella stazione con falsi pretesti, era l’unica fonte di reddito della famiglia.
Diverse ore dopo, durante la seconda fase dell’interrogatorio, gli stessi due agenti hanno iniziato a interrogare la signora Cheng sulla pratica del Falun Gong da parte del marito. L’assenza del figlio da scuola, motivo iniziale dell’interrogatorio, non è stata menzionata durante questa fase. Gli agenti di polizia hanno registrato selettivamente le sue dichiarazioni, senza tener conto del contesto, in una trascrizione che l’hanno costretta a firmare.
Dopo un’altra ora di attesa, i due agenti sono rientrati per una terza fase dell’interrogatorio. A quel punto, hanno chiesto alla signora Cheng ulteriori domande sul Falun Gong. L’hanno poi costretta a firmare una garanzia in cui prometteva tre cose, di cui ne ricorda solo due: (1) doveva assicurarsi che suo figlio frequentasse la scuola ogni giorno, e (2) che a suo figlio era proibito praticare il Falun Gong fino all’età di 18 anni.
Erano circa le 21:00 del 16 novembre 2023 quando la signora Cheng è stata finalmente rilasciata dalla stazione di polizia di Jinbi. Poco prima del suo rilascio, è stata costretta a firmare un mandato di comparizione. Nel corso dell’interrogatorio illegale non è mai stato chiarito quali fossero i veri motivi dell’interrogatorio (pur essendo stata trattenuta alla stazione tutto il giorno non aveva idea che suo marito fosse stato arrestato). Non sono state rivelate nemmeno le identità degli agenti di polizia che la interrogavano. In un secondo momento, la signora Cheng ha saputo che uno degli agenti di polizia era Liu Wang, ma nel giorno in cui aveva ricevuto la telefonata sconosciuta alle 7 del mattino a casa del suo cliente, ne era completamente all’oscuro.
Rientro a casa
Quando è tornata a casa, intorno alle 21.00, dopo l’interrogatorio, la signora Cheng ha trovato due membri del personale del comitato residenziale e suo figlio, ma nessuna traccia del marito o della sorella del signor Liu. Il figlio ha riferito, contrariamente a quanto affermato dal poliziotto, che quel giorno non era andato a scuola. Invece, aveva assistito all’irruzione nella sua casa e alla confisca degli effetti personali della sua famiglia, all’arresto del padre Liu Zhiming e al rapimento di sua zia. Dopo l’arresto di suo padre, era stato “accompagnato” da due membri del personale della comunità per il resto della giornata mentre sua madre veniva interrogata.
Sorella autistica portata in ospedale psichiatrico contro la sua volontà, moglie licenziata
La sorella del signor Liu, che soffre di autismo ed è incapace di prendersi cura di sè stessa, è stata mandata in un ospedale psichiatrico dai membri del personale della comunità. Questo, mentre suo fratello e la signora Cheng si trovavano rispettivamente al centro di detenzione del distretto di Xishan e alla stazione di polizia di Jinbi. Quando la signora Cheng ha interrogato il personale del comitato residenziale riguardo alla cattura di sua cognata, questi hanno affermato che era andata volontariamente all’ospedale psichiatrico. Quando la signora Cheng parlò con sua cognata una settimana dopo, scoprì che non poteva sopportare l’ospedale e voleva tornare a casa. Tuttavia, per poter essere dimessa dall’ospedale psichiatrico, secondo il medico curante, tre parti dovevano firmare un documento che approvasse la dimissione della sorella del signor Liu: La stazione di polizia di Jinbi, il comitato residenziale e un’agenzia governativa sconosciuta.
Dal punto di vista di Hua
Inoltre, al ritorno a casa dopo un’intera giornata di interrogatori, la signora Cheng ha scoperto che la polizia aveva contattato sua sorella Hua (alias), sostenendo falsamente che la signora Cheng e tutta la sua famiglia (il signor Liu, il figlio della signora Cheng e del signor Liu e la sorella del signor Liu) si trovavano alla stazione di polizia. Hua è si è recata tre volte alla stazione di polizia di Jinbi, per vedere sua sorella e la sua famiglia, ma non ha ricevuto ulteriori informazioni dagli agenti, che si sono rifiutati di farle vedere chiunque.
Niente rappresentanza legale, la trascrizione illegale dell’interrogatorio della moglie è stata utilizzata contro il signor Liu
Durante una dichiarazione finale presentata all’Ufficio di Pubblica Sicurezza, la signora Cheng ha risposto all’interrogatorio illegale da parte della Stazione di Polizia di Jinbi. Nella sua dichiarazione, ha espresso come le registrazioni delle sue testimonianze, utilizzate nel caso contro suo marito, avrebbero dovuto essere considerate non valide poiché prodotte sotto minaccia, persuasione e inganno. In quanto tale, la cosiddetta trascrizione del suo interrogatorio illegale avrebbe dovuto essere considerata una prova illegale. L’inquadramento della signora Cheng come testimone contro suo marito, il signor Liu, non fa che testimoniare l’illegalità della convocazione e dell’interrogatorio da parte della polizia.