La campagna senza precedenti per sabotare Shen Yun ed eliminare il Falun Gong a livello globale del Partito Comunista Cinese
Nell’ultimo anno la repressione transnazionale, portata avanti da decenni dal Partito Comunista Cinese (PCC) nei confronti dei praticanti del Falun Gong fuori dalla Cina, ha preso una piega drammatica.
Il Falun Dafa Information Center ha monitorato questa campagna senza precedenti dalla fine del 2023, dopo aver notato sia una drammatica escalation di disinformazione online che minacce offline che hanno preso di mira i praticanti del Falun Gong e Shen Yun. In questa pagina, delineiamo delle risposte alle principali questioni basandoci sulle nostra ricerche e indirizziamo i lettori ad articoli e informazioni più dettagliati, tra cui materiale proveniente da fonti interne al PCC e un’analisi che sulle inesattezze e sui pregiudizi della recente “inchiesta” del New York Times su Shen Yun e il Falun Gong.
Ci rendiamo conto che potrebbe essere difficile per alcuni lettori credere che il PCC possa avere successo in questa campagna di manipolazione, volta a trasformare i mezzi di comunicazione americani in armi e a sfruttare il sistema giudiziario statunitense. Il Falun Dafa Information Center è in prima linea davanti a questi attacchi, e questo è esattamente ciò che stiamo vedendo accadere: la nostra comunità, all’interno dei media, viene rappresentata in modo fortemente distorto. I praticanti del Falun Gong sono in realtà una comunità molto diversa al loro interno e presente in tutto il mondo, sono persone gentili e laboriose che si sforzano di raggiungere la perfezione spirituale; usano metodi non violenti e creativi per aiutare le persone, in qualsiasi Paese, a capire le bugie del PCC; lavorano per salvare parenti e amici in Cina dalla brutale persecuzione religiosa del regime.
Ci auguriamo che i lettori di questo articolo possano avere una mente aperta nel valutare quello che esponiamo.
Xi si sarebbe lamentato del fatto che gli sforzi compiuti finora per mettere a tacere il Falun Gong a livello globale non erano stati “abbastanza creativi”. Ha poi dato direttive per l’utilizzo di due tattiche: il lawfare (“guerra legale”: lanciare denunce, solitamente infondate, per mettere pressione sugli obiettivi e infangare la loro reputazione) e la disinformazione. Si dice che Xi abbia specificamente richiesto di usare account sui social media e sui media tradizionali che non avessero legami tracciabili con il PCC.
Xi ha assegnato la leadership della campagna alla Commissione per gli affari politici e legali (PLAC) del PCC, che supervisiona l’apparato di sicurezza. In effetti, altre fonti interne hanno riferito che lo sforzo deriverebbe da una joint venture tra il Ministero della sicurezza dello Stato cinese e il Ministero della sicurezza pubblica, le entità statali che operano sotto la PLAC, presumibilmente guidata da Chen Yixin, il Ministro della sicurezza.
All’inizio di agosto 2024, il Falun Dafa Information Center ha pubblicato un rapporto sulle tattiche che il Ministero della sicurezza pubblica avrebbe potuto impiegare, attingendo a fonti interne. Le fonti hanno citato diverse strategie che garantirebbero la vittoria del regime su Shen Yun e il Falun Gong, tra cui: sostenere influencer dei social media (di cui sono segnalati due nomi); far pubblicare articoli sui media tradizionali; sollecitare indagini da parte del governo degli Stati Uniti; mobilitare agenti segreti all’interno della comunità del Falun Gong e utilizzarli per dividere e spiare i praticanti del Falun Gong.
La seguente citazione proviene da alcune note condivise nelle riunioni interne del Ministero della sicurezza pubblica, tenutesi a giugno 2024. Sono menzionate le tattiche discusse, oltre a definire l’obiettivo finale del regime:
“Mobilitare agenti segreti per creare e intensificare conflitti interni al Falun Gong, espandere senza sosta la forza di combattimento, la profondità e la portata di [influencer dei social media che prendono di mira il Falun Gong e Shen Yun]… essi devono attirare l’attenzione continua dell’intera società degli Stati Uniti e costringere il governo degli Stati Uniti a colpire su tutti i fronti, eliminando la forza del Falun Gong”. [enfasi aggiunta]
All’inizio di dicembre 2024, un’altra fonte interna ha condiviso delle note durante una videoconferenza del Ministero della Pubblica Sicurezza sulla campagna, evidenziando le strategie in corso, comprese le richieste di mobilitazione di ulteriori agenti segreti all’interno della comunità del Falun Gong e di persuadere i praticanti di spicco a “rompere con il Falun Gong” e a esporre presunti “oscuri segreti” sul gruppo.
Le tattiche principali includono:
– Violente minacce anonime, come allarmi bomba che hanno preso di mira gli artisti di Shen Yun, teatri e altre entità legate al Falun Gong.
– YouTubers sostenuti da Pechino e nominati nei documenti del PCC hanno diffuso false affermazioni o minacce violente dirette al Falun Gong e a Shen Yun.
– I media tradizionali, in particolare il New York Times, hanno condotto reportage parziali e fuorvianti basati su fonti discutibili legate agli YouTuber sostenuti da Pechino e alle entità del PCC.
– Individui o organizzazioni con legami con la Cina hanno intentato cause legali frivole, sostenendo danni all’ambiente o violazioni dei diritti dei lavoratori.
Questi individui, tra cui agenti segreti del PCC ora condannati dalla giustizia americana, hanno cercato di cooptare le agenzie governative statunitensi per avviare indagini che prendessero di mira Shen Yun in termini di esenzione fiscale, danni all’ambiente o violazioni dei diritti dei lavoratori. Hanno impersonificato praticanti del Falun Gong su Twitter/X o via email, facendo strane affermazioni o minacciato di usare violenza.
Minacce violente coordinate: a dicembre 2024, minacce anonime di sparatorie di massa sono state inviate ai teatri che avevano in programma gli spettacoli di Shen Yun in alcune città degli Stati Uniti, uno ad Atlanta, l’altro a San Jose in California. Entrambe sono state inviate dallo stesso indirizzo e-mail, il che indica una certa coordinazione. Queste sono solo due delle decine di simili minacce inviate nell’ultimo anno ai teatri che ospitano gli spettacoli di Shen Yun, al centro di formazione della compagnia a New York e a organizzazioni come il Falun Dafa Information Center. Le minacce contengono dettagli espliciti e crudi: minacciano di piazzare esplosivi nella struttura di Shen Yun, di bruciare le case degli artisti o di aggredire sessualmente le ballerine. Molte sono state accompagnate da immagini di pistole e proiettili.
Influencer sostenuto da Pechino dietro gli articoli scottanti del New York Times: uno YouTuber che ha inoltrato minacce violente contro gli artisti di Shen Yun, ed ha una causa legale in corso per possesso di armi illegali negli Stati Uniti, ha ammesso pubblicamente di aver aiutato a i giornalisti del New York Times a parlare con ex membri di Shen Yun e praticanti del Falun Gong che avevano dimostrato il loro malcontento.
Questo YouTuber è stato nominato nelle note trapelate delle riunioni del Ministero della Pubblica Sicurezza: il regime avrebbe supportato i suoi attacchi al Falun Gong. Da agosto 2024, il New York Times ha pubblicato una serie di articoli fuorvianti basati sui racconti di ex artisti, omettendo riferimenti ai legami con il PCC, conflitti di interessi degli intervistati o potenziali manipolazioni. Invece, i resoconti di questi individui hanno ricevuto un’enfasi sproporzionata e sono stati utilizzati per fare affermazioni generali e distorte su Shen Yun e il Falun Gong.
Tattiche di “guerra legale”: una persona che in passato lavorava per Shen Yun ha intentato una causa legale contro Shen Yun, per violazioni dei diritti dei lavoratori e persino la tratta di esseri umani. Il tutto ha avuto ampia attenzione mediatica, nonostante un gran numero di artisti che fanno, o facevano parte di Shen Yun abbiano raccontato le loro esperienze positive e come l’ambiente di lavoro non corrisponda alle sue accuse.
Una serie di post su Facebook mostra che l’atteggiamento di chi ha intentato causa nei confronti di Shen Yun è cambiato radicalmente, da positivo a negativo, nell’ultimo anno, dopo che il suo studio di danza a Taiwan ha stabilito legami con la Beijing Dance Academy. Questo istituto di danza è controllato da 10 membri del PCC, alcuni dei quali hanno come lavorano nell’ambito della propaganda e per il Fronte Unito.
L’azione legale fa parte di una precedente serie di cause legali infondate, intentate da gruppi con legami con la Cina continentale, che cercavano di attaccare Dragon Springs, sede di Shen Yun, affermando che stava causando danni ambientali locali. Un giudice dello Stato di New York nel settembre 2024 ha respinto tale causa, affermando che era “piena di carenze”, “vaga” e “illogica”. Il giudice ha anche stabilito che i querelanti non possono più presentare denunce simili per le stesse affermazioni, dato che questo è il loro quarto tentativo e che non possono semplicemente “continuare a presentare [denunce] finché una funziona”.
In un caso recente, non correlato al Falun Gong, due persone incriminate dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, hanno ammesso che presentare denunce frivole contro i critici del PCC fosse una tattica deliberata per portarli in tribunale e rovinare la loro reputazione. Infatti, mentre i media locali hanno riferito della presentazione delle denunce ambientali, nessuno ha riferito che siano state rigettate.
Tentativi di far iniziare indagini da parte del governo USA: nel 2024, i tribunali statunitensi hanno condannato due agenti segreti del PCC per aver tentato di corrompere un presunto funzionario dell’IRS [agenzia delle entrate USA, ndt], che in realtà era un agente dell’FBI sotto copertura.
Il loro scopo era di revocare lo status di organizzazione non-profit di Shen Yun e quindi i relativi benefici fiscali. Questo è stato il primo caso reso pubblico, nel 2023, di un tentativo così sfacciato da parte del regime cinese di far agire le agenzie statunitensi contro un obiettivo considerato critico dal regime.
In un altro esempio simile gli stessi individui che hanno intentato le cause legali con motivazioni ambientali sopra menzionate, hanno anche presentato reclami al Dipartimento per la conservazione ambientale di New York, spingendo i rappresentanti dell’agenzia a visitare Dragon Springs, per indagare sul presunto caso. In tutti i casi, non è stato riscontrato alcun illecito da parte di Shen Yun e delle sue strutture.
Queste tattiche sono riscontrabili anche in una inchiesta del Dipartimento del lavoro dello Stato di New York. Sebbene Shen Yun sia operativo da 18 anni, e il suo programma di tirocinio faccia da tempo parte di un curriculum approvato dal dipartimento dell’istruzione dello Stato di New York, di recente il Dipartimento del lavoro ha, per la prima volta, aperto un’inchiesta. Su X lo YouTuber sopra menzionato ha chiesto ai suoi follower di contattare le autorità locali e federali per sollecitare un’indagine su Shen Yun.
L’inchiesta è andata in prima pagina sul New York Times. Nell’articolo si descrive come il Dipartimento del lavoro avesse iniziato l’inchiesta dopo che il giornale aveva fatto domande al riguardo all’agenzia. In modo simile alle cause legali, la campagna del PCC menziona questa tattica, che serve anche a bloccare le risorse e generare una copertura mediatica negativa, anche quando è infondata.
Email false che impersonano praticanti del Falun Gong: a luglio 2024, sono emersi diversi casi di account falsi su X che impersonavano personale di Shen Yun, facendo dichiarazioni dannose o oltraggiose. Gli account sono stati rimossi, ma la tattica è ricomparsa in altri contesti. Ad agosto, diversi dipartimenti dello zoo di Central Park a New York City hanno ricevuto messaggi minacciosi da persone che affermavano di essere praticanti del Falun Gong che avevano piazzato bombe in tutto lo zoo, uno dei quali riportava come mittente l’email di Levi Browde, direttore esecutivo del Falun Dafa Information Center. Lo zoo, scettico sulla credibilità della minaccia, ha contattato Levi Browde, che ha confermato il tentativo di impersonificazione.
Un parlamentare canadese che ha pubblicamente sostenuto Shen Yun ha ricevuto un’email sospetta. Il messaggio sosteneva di essere di un ex artista, condivideva link al reportage del New York Times e riportava presunte esperienze di lavoro eccessivo e traumi durante il periodo trascorso presso Shen Yun. Il parlamentare ha messo in dubbio l’autenticità dell’email e ha informato un praticante locale del Falun Gong, che ha poi verificato con Shen Yun. In risposta all’inchiesta, Shen Yun ha confermato che il nome del mittente non si era mai esibito con la compagnia e non aveva mai studiato presso il Fei Tian Academy o College.
Presi insieme questi esempi illustrano come dietro le quinte, il regime cinese e i suoi complici, stiano cercando di sfruttare le vulnerabilità nei mezzi di comunicazione, nei social media e nei settori legali degli Stati Uniti, nonché nelle agenzie governative degli Stati Uniti per raggiungere gli obiettivi del regime di mettere a tacere il Falun Gong e Shen Yun una volta per tutte.
I suoi articoli su Shen Yun sono considerati falsi non solo dagli attuali ed ex artisti di Shen Yun, ma anche dai medici, gli avvocati e gli specialisti della Cina che conoscono da vicino Shen Yun e il Falun Gong. Dopo la pubblicazione di una prima serie di articoli nell’agosto 2024, il Falun Dafa Information Center ha fatto le proprie ricerche al riguardo, identificando vari elementi sospetti.
Abbiamo scoperto che il New York Times ha ignorato ripetuti tentativi in buona fede di Shen Yun di fornire informazioni al riguardo, ha usato fonti fortemente inattendibili e un campione di dimensioni ridotte per pubblicare i propri preconcetti, ha ignorato un’ampia gamma di esperti, non ha rivelato informazioni critiche ai lettori e ha continuato a distorcere in modo grossolano le credenze dei praticanti del Falun Gong, il che va avanti da decenni. Queste modalità sono continuate nei servizi successivi, compresi i recenti articoli pubblicati nel novembre 2024.
I risultati sollevano serie preoccupazioni sul perché il New York Times si sia impegnato in un reportage che viola l’etica giornalistica, danneggia palesemente una minoranza religiosa perseguitata in Cina e agisce essenzialmente come arma di propaganda a favore del PCC. Attingendo a varie fonti, tra cui interviste con oltre 100 artisti di Shen Yun, i nostri risultati delineano anche la misura in cui gli articoli del New York Times stiano distorcendo la realtà vissuta dei praticanti del Falun Gong e dei ballerini e musicisti di Shen Yun.
Al di là di questo, è difficile speculare sulle motivazioni dietro le azioni di un regime autoritario o di un leader come Xi. Detto questo, non solo ci sono prove disponibili, ma essendo familiari con la mentalità e le operazioni del PCC, possiamo indicare diversi fattori in gioco:
Il regime vuole mettere a tacere una fonte di dissenso e di rinascita culturale all’estero che ha assunto sempre più rilevanza: il Falun Gong è una pratica spirituale della tradizione buddista, che comprende esercizi di meditazione e insegnamenti che incoraggiano a seguire Verità, Compassione e Tolleranza nella loro vita quotidiana.
Nel 1999, il PCC ha vietato il Falun Gong e ha lanciato una brutale campagna per eliminarlo. Ciononostante, milioni o addirittura decine di milioni di persone praticano ancora il Falun Gong in Cina, mentre altre centinaia di migliaia hanno intrapreso questa disciplina in oltre 100 Paesi del mondo. Tramite la diaspora globale la comunità del Falun Gong, e iniziative artistiche come Shen Yun, sono diventate voci influenti nel corso degli anni.
La missione di Shen Yun è di far rivivere la cultura tradizionale cinese, stimolando una rinascita delle stesse tradizioni e credenze che il PCC ha cercato di distruggere per decenni. Gli spettacoli di Shen Yun offrono una visione della Cina senza l’ideologia comunista, smascherano la moderna tirannia del regime e svelano la farsa che si cela dietro la propaganda anti-Falun Gong del PCC.
Il PCC teme quindi l’impatto degli spettacoli di Shen Yun e l’attivismo dei praticanti del Falun Gong all’interno e all’esterno della Cina, nel danneggiare la sua legittimità ideologica. Questo ha spinto il regime a tentare di interrompere le attività del Falun Gong in generale, e di Shen Yun in particolare.
Le precedenti tattiche del regime per censurare Shen Yun sono spesso fallite: dalla fondazione di Shen Yun nel 2006, il PCC e i diplomatici cinesi hanno sistematicamente cercato di sabotare e mettere a tacere Shen Yun.
Un rapporto del gennaio 2024 ha documentato oltre 130 incidenti avvenuti in 38 Paesi. Le precedenti tattiche messe in atto dal regime e dai suoi agenti, come pressioni diplomatiche sui teatri, le molestie ai parenti degli artisti in Cina e la corruzione per ottenere la revoca dello status di organizzazione non profit di Shen Yun, sono state sventate e non sono riuscite a fermare il successo di Shen Yun.
In 19 Paesi, tra cui gli Stati Uniti, si sono verificati almeno 43 casi nei quali gli sforzi del regime per mettere a tacere Shen Yun sono stati attivamente respinti. Nonostante gli sforzi del PCC, la popolarità dello spettacolo è aumentata: la compagnia è cresciuta e si è esibita in molti Paesi, in teatri che hanno registrato il tutto esaurito.
Il regime cinese, di fronte ai continui fallimenti, ha iniziato a usare tattiche sempre violente e sofisticate. Lo scopo è di infangare la reputazione della compagnia di danza, oltre a spaventare i gestori dei teatri, i futuri artisti e i potenziali spettatori, cercando di istigare le agenzie governative statunitensi a indagare sulla no-profit.
Fonti interne del PCC indicano lotte interne e paura delle sanzioni: le informazioni che emergono da fonti interne all’apparato di sicurezza del PCC indicano tre fattori che potrebbero giocare un ruolo nell’attuale campagna contro Shen Yun e il Falun Gong.
In primo luogo, Chen Yixin, il Ministro della Sicurezza, sta sfruttando questa situazione come un’opportunità per dimostrare il suo valore a Xi Jinping e guadagnarsi opportunità di carriera.
In secondo luogo, i funzionari cinesi temono nuove sanzioni — tra i motivi anche le violazioni dei diritti umani commesse contro i praticanti del Falun Gong — da parte della prossima amministrazione del presidente eletto Donald Trump.
In terzo luogo, considerando la comunità del Falun Gong all’interno della Cina e a Taiwan, il regime è della resistenza pacifica come conseguenza di una invasione militare del PCC a Taiwan. Pertanto, il regime desidera indebolire il Falun Gong negli Stati Uniti, prima di lanciare un attacco a Taiwan, una isola autogovernata e democratica.
La campagna del PCC sta già causando danni. Nell’ultimo anno, sono stati documentati almeno 15 incidenti, sia minacce di violenza, che veri e propri attacchi fisici, contro praticanti del Falun Gong o artisti di Shen Yun. Nel frattempo, la comunità del Falun Gong sta subendo l’impatto psicologico di affrontare un’aggressione ingiusta e fuorviante da parte dei media.
“Essere demonizzati nei media tradizionali è strano e traumatico”, afferma Lillian Parker, una studentessa del Fei Tian College che si esibisce anche con Shen Yun. Racconta come questa campagna ha creato tensione tra i suoi amici, tra varie famiglie e nella comunità locale nel suo insieme.
Forse i più sconvolti sono i praticanti rifugiati dalla Cina, fuggiti dalla terribile persecuzione del PCC, che sono riusciti ad emigrare negli Stati Uniti per iniziare una nuova vita. Molti hanno ancora ricordi inquietanti di come i media statali cinesi li abbiano denigrati e abbiano diffuso disinformazione sulla loro fede, il tutto nel tentativo di rafforzare il sostegno alla campagna del PCC per “sradicare il Falun Gong”.
Steven Wang è un ballerino di Shen Yun che ha sofferto anni di persecuzione in Cina. Sua madre è attualmente imprigionata per aver condiviso informazioni sul Falun Gong. Steven è un cittadino statunitense, ma in Cina ha potuto vedere come i media statali hanno fomentato l’odio tra i suoi compagni di classe, i vicini e persino all’interno della sua famiglia
“Tutto è iniziato con una dilagante disinformazione sul Falun Gong. Una volta che i media sono riusciti a mettere abbastanza persone contro il Falun Gong, è diventato possibile per le persone tollerare la violenza, le torture… la disumanità. Onestamente, quando leggo questi articoli che attaccano Shen Yun e la nostra fede nel Falun Gong, non vedo alcuna differenza. Sono le stesse tattiche, le stesse bugie. È terrificante”.
Ma il potenziale impatto va ben oltre la comunità del Falun Gong stessa. Sebbene l’obiettivo principale di questa campagna sia Shen Yun e il Falun Gong, le ramificazioni sono più ampie e colpiscono il cuore stesso della libertà e della sovranità americana. Se questa campagna dovesse avere successo, costituirebbe un modello per Pechino per rivoltare i media, il governo e il dibattito pubblico degli Stati Uniti contro qualsiasi obiettivo, americano e non, a sua scelta.
Ci auguriamo che si possano prendere rapidamente misure per indebolirne l’impatto, prima che arrechi danni di lungo termine a compagnia artistica statunitense senza scopo di lucro, che contribuisce ad innalzare il valore culturale negli Stati Uniti e nel mondo.
Nel frattempo, vi chiediamo di aiutarci a condividere le informazioni su questa pagina in modo che più persone possano vedere attraverso le bugie che il PCC sta diffondendo, grazie anche all’azione di varie entità, che ne siano consapevoli o meno.